Oggi, 13 marzo, come preannunciato, è la Giornata del post banale, quindi, fuoco alle polveri! (Per sapere di cosa sto parlando, andate QUI)
Tecnologia, telecomunicazioni, internet. Queste tre cose, collegate tra di loro da un fil rouge, sono al centro della nostra vita, tutti i giorni, ogni secondo. L’interattività tra piattaforme e apparecchi, è arrivata a un punto tale, che ovunque ci troviamo possiamo interagire con chiunque e attraverso mezzi inimmaginabili fino a pochi anni fa. Possiamo postare una foto appena scattata a un amico con cui stiamo parlando, anche se lui si trova a Sidney, e allo stesso tempo lui la può condividere in rete, modificarla e rispedircela senza per forza essere a casa sua. Con i tablet e gli smartphone infatti, la rete e la comunicazione sono diventate a 360° e totalmente portatili, senza aver più bisogno di ingombranti laptop e connessioni traballanti e lente.
Tutti per uno…
Tutto questo ha portato ovviamente a un isolamento dell’essere umano dal mondo fisico. Ora le interazioni vengono per lo più attraverso questi mezzi, e non face-to-face. Anche nelle rare uscite con gli amici, il cittadino X ha sempre in mano la sua postazione tascabile, per consultare i social network e spedire un tweet a qualcuno. Scollegati dalla società, collegati a una realtà effimera, dove non c’è più contatto reale con l’essere umano, una vera interazione.
Che gran verità…
E se questo si ripercuote sicuramente sugli adulti, immaginiamo a cosa abbia portato nel mondo che dipende da loro: quello dei bambini e degli adolescenti. Se fino alla generazione precedente esistevano ancora i ritrovi al campetto, le scorazzate in bici, le biglie, oggi tutti i ragazzi e ragazzini sono chiusi nelle loro stanze attaccati a computer e console. Per tacere che da quando esistono appunto apparecchi come tablet e smartphone, non è difficile vederli in religioso silenzio anche sull’autobus, a giocare a giochi on line, sfidando avversari che non vedono in faccia, con cui non hanno un contatto diretto.
Accidenti…
Come si rapporta questo invece con la vita sentimentale? Se già con il telefono si incentivava a rimandare i contatti diretti tra coppie di fidanzati, almeno in quel caso si sentiva la voce dell’interlocutore, mentre ora ci si limita a qualche sms che avverte che stiamo arrivando o uno striminzito e telegrafico messaggio d’amore. Questa tecnologia sta allontanando anche le coppie, tanto che si potrebbe chiedere come si formeranno in futuro, senza vedersi, senza trasmettere il calore di uno sguardo, o dal tono di voce.
Poveri campetti abbandonati
In conclusione, la tecnologia che dovrebbe aiutare l’essere umano lo sta rendendo sterile, tanto che potrebbe essere il primo passo per un’inconscia estinzione, che avverrà sicuramente se non si prenderanno provvedimenti per riunire le persone.