In Italia la svolta seguita all’approvazione delle leggi razziali produrrà un inasprimento nei confronti dell’omosessualità . Il fatto che questa non fosse proibita da alcuna legge non impedirà al regime fascista di mandare al confino, dopo il 1939, più di cento omosessuali. Il culto fascista della “virilità guerriera e feconda” non lasciava spazio al riconoscimento di un’identità esterna a questa mistica: le botte, la guardina, il confino rappresentarono la risposta fascista all’omosessualità, relegata, nella migliore tradizione italiana, nel silenzio della storia e nell’invisibilità sociale.
La persecuzione e lo sterminio delle persone omosessuali nel mondo non si sono conclusi con la sconfitta dei regimi nazifascisti. Ad esempio l’oppressione continuò nel dopoguerra anche in molti paesi filo-sovietici, e nella Russia di oggi ha ripreso piede. In diversi stati islamici gli omosessuali sono tutt’oggi sottoposti alla pena di morte. In totale sono circa 80 gli stati, tra cui India e Cina, in cui i rapporti omosessuali rimangono reato. La recente risoluzione del Parlamento europeo contro l’omofobia ha invitato gli stati dell’Unione a riconoscere le vittime omosessuali del nazismo e ha assimilato l’omofobia al razzismo e all’antisemitismo.
In Italia ci sono Leggi che condannano il razzismo e l'antisemitismo, ma non l'omofobia.