Oggi si celebra la giornata mondiale dell’acqua, istituita 20 anni fa dalle Nazioni Unite. Cosa è cambiato in questi 20 anni? Oggi un miliardo di persone vive con meno di venti litri di acqua potabile al giorno, anche se l’89% dell’umanità ha accesso all’acqua potabile. Ancora troppe le disparità nella popolazione mondiale, ma la situazione più grave è quella nell’Africa sub sahariana: qui più del 40% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile. Nel mondo tra i 3 e i 4 miliardi di persone non hanno un accesso stabile all’acqua potabile o usano acqua insalubre.
Ma come si “spreca” l’acqua su vasta scala? Lo spreco maggiore avviene per la produzione alimentare. Infatti occorrono intorno ai 1.500 litri di acqua per produrre un chilo di grano, ne servono dieci volte tanto per produrre un chilo di manzo. Le conclusioni più ovvie sono quelle di mangiare meno carne (o di abolirla del tutto, ma questo lo vedo difficile!).
La terra deve sfamare sette miliardi di persone, cifra destinata ad aumentare a nove miliardi entro il 2050.
Intanto il forum mondiale alternativo dell’acqua si è chiuso il 17 marzo con l’approvazione di una dichiarazione finale che ribadisce la volontà del movimento di arrestare la privatizzazione e la finanziarizzazione dell’acqua e ottenere il pieno riconoscimento dell’acqua come diritto. Il testo contiene anche un diretto appello alle Nazioni Unite di riportare il dibattito politico sulle risorse idriche in seno istituzionale organizzando un forum “legittimo” a ottobre del 2014. Un movimento che sembra crescere molto rapidamente e che esce dall’appuntamento marsigliese estremamente rafforzato.
Qui trovi il loro sito.