Riappropriarsi di se stessi è un processo lungo e snervante. Di pazienza ne ho sempre avuta poca, ma in questo caso devo armarmene per forza o non arrivo da nessuna parte.È come correre una maratona della quale non conosci la lunghezza e non riesci a individuare il traguardo, anche se sai che è lì, da qualche parte, devi solo raggiungerlo, acciuffarlo e farlo tuo. Quando ti ritrovi in una situazione di difficoltà fisica e il tuo corpo non risponde come dovrebbe, impari molte, moltissime cose, o per meglio dire le riscopri. Apprezzi la semplicità di bere uno stupido bicchiere d’acqua senza tossire perché ti è andato di traverso, di mangiare un piatto di carne in un arco di tempo che non rasenti l’infinito e ti ritrovi a ridere da sola quando riesci a chiamare la tua cagnolina percependo un brandello di suono, seppure ancora orrendo e roco.È una lotta continua e non ho intenzione di arrendermi, anche se certe volte mi sento sola. Quando succede vorrei essere abbracciata, avvertire calore intorno a me, quel senso di intimità speciale che si riesce ad avere solo con una persona. Con la tua simmetria. Cosa del tutto assente nella mia vita, ma ormai ci sono abituata e non la cerco né l’aspetto più perché in fondo sono convinta non possa esistere. Allora mi tengo stretti i miei sogni, nella speranza, un domani, di aprire gli occhi e scoprire di averne realizzato almeno uno.Foto di JMTMcCullochhttp://www.flickr.com/photos/emptyscene/Licenza Creative Commons
Riappropriarsi di se stessi è un processo lungo e snervante. Di pazienza ne ho sempre avuta poca, ma in questo caso devo armarmene per forza o non arrivo da nessuna parte.È come correre una maratona della quale non conosci la lunghezza e non riesci a individuare il traguardo, anche se sai che è lì, da qualche parte, devi solo raggiungerlo, acciuffarlo e farlo tuo. Quando ti ritrovi in una situazione di difficoltà fisica e il tuo corpo non risponde come dovrebbe, impari molte, moltissime cose, o per meglio dire le riscopri. Apprezzi la semplicità di bere uno stupido bicchiere d’acqua senza tossire perché ti è andato di traverso, di mangiare un piatto di carne in un arco di tempo che non rasenti l’infinito e ti ritrovi a ridere da sola quando riesci a chiamare la tua cagnolina percependo un brandello di suono, seppure ancora orrendo e roco.È una lotta continua e non ho intenzione di arrendermi, anche se certe volte mi sento sola. Quando succede vorrei essere abbracciata, avvertire calore intorno a me, quel senso di intimità speciale che si riesce ad avere solo con una persona. Con la tua simmetria. Cosa del tutto assente nella mia vita, ma ormai ci sono abituata e non la cerco né l’aspetto più perché in fondo sono convinta non possa esistere. Allora mi tengo stretti i miei sogni, nella speranza, un domani, di aprire gli occhi e scoprire di averne realizzato almeno uno.Foto di JMTMcCullochhttp://www.flickr.com/photos/emptyscene/Licenza Creative Commons
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