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Giorno del Ricordo, Stefania Bonaldi si ispira ai princìpi fondamentali dell’europeismo

Creato il 10 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Pregevole intervento del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, che nell’occasione del giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e delle folli violenze della seconda guerra mondiale, si richiama ai princìpi fondamentali dell’europeismo come veicolo di pace e diffusione della democrazia. Finalmente qualcuno tien conto di un premio Nobel che sì è stato dato a un’Europa in guerra da anni e anni, tuttavia capace per il futuro prossimo di dare un orientamento più sereno a questo tormentato pianeta. Segue l’intervento del sindaco di Crema.

Oggi ricordiamo i caduti nelle foibe o sul confine orientale ed il dramma delle popolazioni istriane, dalmate, giuliane. Di tutto ciò, grazie al lavoro degli storici, abbiamo maggiore consapevolezza.
Sulle terre del confine orientale prima si era fatta sentire pesantemente la politica del fascismo, con una occupazione che mostrò su queste terre uno dei suoi volti più duri e drammatici. Su questo martoriato palcoscenico, due terribili stagioni di massacri, il tempo delle foibe e delle uccisioni e degli annegamenti, commemorato da questa Giornata: 1943, 1945 ed oltre.

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La violenza somma motivazioni e passioni diverse, in quel caso determinò un’ondata di aggressioni verso italiani indifesi, la cui colpa era solo quella d’essere italiani, da parte degli jugoslavi. Furono così vittime di un’epurazione preventiva, per eliminare le presenze italiane che avrebbero potuto mettere in discussione il controllo da parte dell’esercito di Tito. Oggi sappiamo come il disegno comunista e stalinista utilizzasse, in tutto l’est europeo, le nazionalità e le etnie per realizzare fini di prevaricazione.
Un intreccio, quello del confine orientale, complesso e variopinto di etnie, culture, religioni differenti, così frequente in tanta parte d’Europa, e così spesso violentato nel secolo dei nazionalismi e delle ideologie, in una prospettiva storica che dobbiamo conoscere e ricordare, appunto, perché non si ripeta.
A distanza di settant’anni, riconosciamo che l’antidoto dei valori democratici su cui poggia la costruzione europea è riuscito a dispiegare i propri effetti. E’ proprio la visione europeista, l’essere e il crescere come Cittadini Europei che ci difende dalle tentazioni di spinte nazionalistiche e ci insegna a fare convivere popoli, lingue, culture differenti in una prospettiva pacifica, di riconciliazione e di reciproco riconoscimento.
Con gli studenti delle scuole superiori anche il 19 febbraio in Sala Alessandrini ricorderemo questi eventi nell’ambito dell’iniziativa “Essere Cittadini Europei” sostenuta anche dalla nostra Amministrazione.


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