(Giorgio Giannini in Vittime Dimenticate
- Il 26 ottobre 1936, Himmler costituì, come parte della Polizia di Sicurezza, l’Ufficio Centrale del Reich per la Lotta contro l’Aborto e l’Omosessualità.Si stima che tra il 1933 e il 1945, la polizia arrestò 100.000 uomini accusati di essere omosessuali. La maggior parte dei 50.000 che vennero condannati dai tribunali scontarono la pena nelle prigioni ordinarie, mentre tra i 5.000 e i 15.000 circa furono mandati nei campi di concentramento.Decisi a trovare una “cura” per l’omosessualità, i Nazisti estesero i provvedimenti già creati in modo da includere la sperimentazione medica sui prigionieri omosessuali dei campi. Quegli esperimenti causarono malattie, mutilazioni e anche la morte e non fornirono alcuna prova scientifica.Non esistono statistiche attendibili sul numero di omosessuali che morirono nei campi di concentramento.
Qui mi sovviene il pensiero di
Hannah Arendt che, quando seguì il "processo Eichmann come inviata del “New Yorker”, ricavandone alla fine un libro sconvolgente,, attirandosi critiche e antipatie, affermando:
- Eichmann, in fondo, diceva la verità: non era un uomo crudele, era semplicemente un uomo banale, incapace di pensare. Ciò che sconvolge è proprio come Eichmann fosse in realtà il brav’uomo di famiglia, e come fosse così banale, così totalmente incosciente di sé e delle sue azioni perché senza profondità; incapace di pensare. "Eichmann non pensava, ed in ciò era come siamo tutti noi il più delle volte: creature soggette o all’abitudine o all’impulso meccanico.
Sposo totalmente il pensiero della filosofa. Penso che in noi conviva una sorta di parola d'ordine che potrebbe farci agire in maniera impensabile fino ad un attimo prima. Senza voler banalizzare, penso a quegli uomini che uccidono mogli e anche i figli , a causa di passioni sessuali; penso a coloro che si fanno accalappiare dalle sette - vedi Scientology- ; penso ai preti che hanno approfittato dei bambini loro affidati.