Quest’anno per la festa patronale sono tornate le giostre in paese (in realtà tornano ogni anno, ma ultimamente erano posizionate in un’area decisamente più periferico) e la piazza del mercato, fin dalla mattina, era ingombra di camion e persone affaccendate.
Da domani la musica a tutto volume sarà la colonna sonora di quest’angolo di festa e si mischierà con gli scampanii che accompagneranno le funzioni religiose.
Un tempo l’arrivo delle giostre era un avvenimento, i ragazzini in classe non parlavano d’altro, si accordavano per passare il pomeriggio sugli autoscontri, per trovare il modo di assicurarsi qualche giro gratis ed era difficile obbligarli a stare attenti almeno fino a quando cominciavano le operazioni di smontaggio.
Ora che i ragazzi hanno ben altri divertimenti, ben altri interessi, mi chiedo se le giostre esercitino ancora il loro fascino, se sarà sufficiente un autoscontro con due ragazze a bordo per riesumare il corteggiamento un po’ ingenuo e un po’ rude, fatto di urti violenti, di risate e di grida di finta paura.
Penso che farò un giro da quelle parti per scoprire se i ragazzi sono sempre gli stessi di un tempo.