Pagine 184
Isbn 978-88-8372-519-7
Gruppo Perdisa Editore
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Nella mia vita sono stato sempre un irrequieto, un attaccabrighe, la maggior parte delle volte ho litigato per prendere la parte degli altri, in poche occasioni ricordo di aver litigato per me stesso. Anzi, quando capitava, di solito ho evitato. Senz’altro molte persone che hanno seguito le mie vicende sui giornali rimarranno deluse da questa mia storia. Si aspettano un personaggio come il padrino, Scarface, il capo dei capi, onore e rispetto. Invece io sono stato uno scugnizzo foggiano, uno come tanti. Spero che in futuro giornalisti, forze dell’ordine e magistrati si rendano conto che io non sono né boss e né mafioso. Sono uno che ha vissuto la sua vita di espedienti, come tanti altri sparsi in tutto il mondo.
Il primo capitolo in anteprima
Dal 9 marzo in libreria
La storia vera di Giosuè Rizzi, scritta a quattro mani con il protagonista: l’uomo accusato di aver ideato e portato a termine uno tra i più feroci massacri che il nostro Paese ricordi, la strage del Bacardi del 1986, con la quale avrebbe «importato la strategia stragista nella guerra tra clan».
A Rizzi è associato nell’immaginario collettivo il cambio di passo che trasformò una delinquenza di piccolo cabotaggio in un’organizzazione spietata e di più voraci ambizioni. Il killer Salvatore Annacondia lo definì «il Papa di Foggia». Eppure quella di Rizzi non sembra affatto la storia di un potente boss. È la sua stessa voce a scandire le tappe di un’esistenza segnata dal crimine e dalla rabbia, un percorso che inizia con i piccoli furti dell’adolescente per arrivare all’uomo che impugna armi e trascorre gran parte della vita tra manicomi criminali e carceri di tutta Italia.
La detenzione e le sue regole, gli scambi di favori e i colpi di testa, le risse, le sparatorie, gli incontri con esponenti della piccola e della grande criminalità, ma soprattutto quell’evento drammatico che scosse la Puglia e tutta Italia a metà degli anni Ottanta, la strage su cui ancora oggi persistono dubbi: una significativa storia italiana, che è anche un documento emblematico, in grado di raccontare la nascita di una diversa consapevolezza di sé e degli errori commessi.
Giosuè Rizzi è nato nel 1952. Dopo avere trascorso gran parte della sua vita come detenuto, è stato rimesso in libertà nel novembre del 2010.
Angelo Cavallo, nato nel 1960, già autore di biografie, vive a Foggia e lavora come operatore culturale e produttore artistico.