Giovane, donna, disoccupata= 30enne, mamma, casalinga
Diario di una mamma.
Sono qui, mentre allatto la mia secondo genita, a pensare. Oggi anche il massaggiatore cinese mi ha detto che penso troppo.
Ma che posso fare, il mio compagno dorme, perche’ domattina deve svegliarsi presto, la mia primogenita anche perche’ domattina va al nido, ed io, che devo svegliarli entrambi, sono qui a pensare.
A pensare che la mia vita in fondo non e’ come la descrivono.
Gia’ perche’ sono gli altri che descrivono la nostra vita. Noi siamo troppo impegnati a viverla.
Ho sempre pensato che scrivere fosse il mio destino, e quando lo dicevo ne ero convinta. Pensavo che scrivere potesse lasciare qualcosa di indelebile ai miei figli, qualcosa che potesse ricordarmi a loro.
Ma e’ un’idea effimera.
E’ solo una fantasia.
Non e’ cio’ che facciamo che resta a chi lasciamo, ma e’ come lo facciamo.
Pensavo al magnifico giardino a cui mio nonno ha dedicato gli anni della pensione, che sono stati molti di piu’ di quelli lavorativi. Oggi a pochi mesi dalla sua scomparsa, e’ rimasto senza le amorevoli cure, e si e’ lasciato andare.
E cosa resta dell’impegno che nonno ha profuso in tutti questi anni? l’amore e l’impegno. Tutto cio’ che ha profuso non e’ in quel giardino, ma nel giardino dei cuori di chi l’ha conosciuto.
Nel mio. E questo amore e questo impegno cerco di portarlo avanti nel mio di giardino. Ed ogni volta se pianto una pianta penso a lui.
Sono gli altri che descrivono la nostra vita.
Se mi domandassi oggi tre aggettivi per descrivere la mia forse ne troverei uno: confusa. Ma se me lo avessi chiesto sette anno fa avrei risposto uguale. Se me lo chiederai tra sette anni ti rispondero’ lo stesso: confusa. E se lo chiedi a mia madre ti risponderebbe nello stesso modo: la vita di mia figlia e’ confusa.
Ma lo e’ perche’ io sono al centro di un vortice di e emozioni, eventi, persone. E nei vortici si sa la confusione e’ tanta!
Alla fine la mia vita si riassume un tre parole: dama di compagnia.
Certo un mestiere non della nostra epoca, piuttosto retro’, addirittura austiniano. Ma un mestiere faticosissimo, soprattutto se hai anche una famiglia.
Certo le mie figlie sono delle sante, sballottate a destra e a manca tutto il giorno, tutti i giorni, senza sabati ne domeniche, fin dai primissimi giorni di vita! Poi ci si domanda perche’ la grande ha fatto un inserimento al nido ultra rapido: 11 minuti netti! Da guinness.
Magazine Maternità
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