ha ben chiaro come usare la propria sessualità, mette in atto, a modo suo, una ricerca ..... Una frase che ricorre nel film è "Ti sei levata il pensiero" la verginità come un fardello, come qualcosa che
"impedisce". La protagonista senza precisi riferimenti,
non sa che farsene della sessualità e quindi la relega ad uso e consumo, più per noia e gioco, che per necessità. Immersa com'è, in un mondo di adulti benestanti incapaci seppur lontanamente di capire cosa passi per la sua testa. Ozon non emette giudizi, ci guida con dovizia dentro il suo mondo sfolgorante di bellezza e giovinezza. Tre possibili finali che il regista rilancia continuamente. Lo lascia aperto e ci fa intravedere un possibile contatto con la propria umanità, seppur lacerata, quando ritorna sul luogo in cui frequentava il suo cliente più affezionato. Senso e giudizio, allo spettatore.
5 Stelle