Giovane italiano viaggia In Messico con Couchsurfing

Da Darioanelli @dalmessico

Alberto è un amico italiano che lo scorso Agosto ha fatto lo zaino ed è venuto a trovarmi in Messico. Da bravo viaggiatore ed avventuriero ha esplorato da solo la regione. Ecco il suo resoconto.



Come hai pianificato il tuo viaggio in Messico? Quali guide o risorse internet hai utilizzato?
Tutto è cominciato con la guida Lonely Planet: un regalo da parte di mia sorella per Natale, quando l'ipotesi di un viaggio in Messico era solo un'idea fra le tante. Sfogliandola  iniziai subito a fantasticare per poi decidere che il viaggione sarebbe stato fatto. Mi sono concentrato sulla parte dedicata al Messico Centrale.
Riempii un’agenda piena di appunti, stimando il tempo a disposizione, e scegliendo quindi i luoghi da visitare. Non volevo fare un viaggio di corsa; in ventiquattro giorni non potevo vedere tutto.
Non ho prenotato nemmeno un hotel perché volevo essere libero: lasciare che il viaggio prendesse il suo corso…e così è stato! Avevo annotato nell’agendina il nome degli ostelli/alberghi e il loro indirizzo. Per la ricerca avevo consultato www.hostelworld.com
Per chi volesse visitare lo Stato di San Luis Potosì, consiglio il sito internet del turismo molto bello e ben strutturato. Altri siti utili sono stati mexicodesconocido.com e visitmexico.com
Questi sono i luoghi che ho visitato nel mio viaggio spostandomi solo con i mezzi pubblici:
Aguascalientes, San Luis Potosì, Real de Catorce, Ciudad Valles, Xilitla, Guadalajara, Puerto Vallarta, Sayulita, Guanajuato, Teotihuacàn.
Ci racconti la tua esperienza con Couchsurfing in Messico?
Favolosa! Ho conosciuto Liborio, un ragazzo di trent'anni che mi ha ospitato per due giorni nella sua casa a Ciudad Valles.
Nel tragitto dalla stazione a casa sua si è subito instaurato un rapporto di amicizia. Ho scoperto che lui era un chimico come me. Era gentile e simpatico ed era ansioso di farmi vedere la sua città e iniziammo così ad organizzare il nostro tempo. Mi disse che due giorni erano troppo pochi per vedere le bellezze della Huasteca Potosina, ma che avremmo fatto il possibile.
Iniziammo con un giro in centro e passeggiammo lungo le sponde del Rio Valles mangiando un gelato. Sulla strada di ritorno, Liborio decise che era giunto il momento di assaggiare la michelada un cocktel locale a base di birra con salsa di pomodoro (quella dei tacos) sale e limone. Me ne ordinò un litro! Io ne bevetti due sorsi.
“Liborio ne vuoi un po’? La michelada non fa per me!”
Quella sera Liborio si assentò per una cena di lavoro quindi per tre ore sono stato il padrone di casa sua. Couchsurfing è anche questo: lasciare uno sconosciuto nella tua casa fidandoti ciecamente di lui. Una delle basi su cui si fonda C.S. è la fiducia reciproca fra due persone, una cosa che ai nostri giorni è scomparsa. I primi commenti della gente sentendo parlare di C.S. infatti sono: “Ma ospiti uno sconosciuto a casa tua? Ma ti fidi?”
Dopo la cena andammo a trovare Juan ed Eric, gli amici di Liborio. In macchina e dopo un “Hola que tal?” mi ritrovai subito con una birra in mano. Programma della serata: partitone a poker!
Fu una partita molto lunga!
Qualche ora di sonno e poi in piedi per andare ad ammirare un autentico spettacolo della natura: le cascate di Micos. La giornata trascorse veloce tra nuotate, tuffi e chiacchiere! Il ritorno a casa fu bellissimo. Trovammo ancora riunita la famiglia di Liborio con tutti i parenti reduci dal pranzo domenicale; capii l'importanza che riveste la famiglia nella società messicana.
C.S. ti permette di vivere il quotidiano, lo stile di vita della gente locale e di visitare luoghi che da turista non avresti mai visto.
E’ stata una grande esperienza. Spero di rivedere presto Liborio, in Italia, questa volta tocca a me dargli ospitalità.

Qual è stata tua prima impressione sui messicani?
Hanno il cuore grande. Sono generosi e sempre disposti ad aiutarti. Vedendoti con una mappa in mano, e magari un po’ spaesato, capita che si offrano spontaneamente per darti informazioni.
Sono dei grandi chiacchieroni a cui piace molto scherzare! I bambini mi hanno dato l'impressione di essere più svegli rispetto ai coetanei italiani; ciò è dovuto al fatto che giocano spesso in strada all’aria aperta.
Riguardo allo stile di vita, penso che i messiacani vivano con meno stress rispetto a noi e se la godano di più. Anche noi italiani dovremmo tornare a uno stile di vita più rilassato ed essenziale e riassaporare il contatto umano.
Com'è stata la tua vacanza sulla costa, a Puerto Vallarta? Cosa hai fatto, che tipo di ambiente hai trovato?
Sono stati tre giorni molto belli di relax tra spiaggette, birrette e fiesta! Tutto ciò in compagnia di Mario (Città del Messico) e Omar (Mexicali) due ragazzi che ho conosciuto per caso al Vallarta Sun Hostel. Puerto Vallarta è una nota meta turistica e si sente molto il profumo di internazionalità: molti statunitensi e molti europei. Ci sono diverse gite da fare ma quella da non perdere a mio avviso è quella alle isole Marietas in particolare alla Playa Escondida.
La gita prevede la partenza al mattino e il ritorno nel pomeriggio. Nel prezzo dell'escursione è inclusa la colazione, il pranzo e le bevande. Durante il viaggio di ritorno, in barca, si è scatenata la fiesta fra danze e giochi alcolici proposti dallo stuff animazione. Cose inimmaginabili in Italia! Ho avuto l’immenso onore di partecipare a una sfida Messico verso il Resto del mondo in una gara alcolica di velocità. Si sono sfidate tre coppie costituite da un messicano e uno straniero.
Risultato? 3 a 0 secco per il Messico.
Come sono le ragazze Messicane che hai incontrato?
Molto belle! Occhi grandi dal potere ipnotico. Capelli neri. Sono molto dolci, come lo sono la loro voce e il loro spagnolo. Sono attratte dai viaggiatori europei. Quando raccontavo loro il mio viaggio le prime esclamazioni erano : “Que padre! Padrisimo!”, che bello, bellissimo!
Da uno scambio di sguardi nascevano lunghe chiacchierate in autobus che rendevano i viaggi davvero piacevoli! Le ragazze messicane non rifiutano un invito a bere qualcosa in compagnia.
Tutti pensano che in Messico la lingua ufficiale sia lo spagnolo, in realtà la prima lingua è il ballo. Le ragazze messicane adorano ballare, quindi per conoscerle bisogna solo buttarsi in pista e improvvisare una salsa o una bachata! O qualcosa che ci assomigli!
Hai visitato il mitico pueblo di Real de 14. Puoi raccontarci la tua esperienza?
Non conoscevo nulla sul mito di Real de Catorce. La guida lo descrive come un’affascinante città fantasma ricca di energia, circondata da un paesaggio desertico in un'atmosfera mistica. Tutto ciò catturò la mia attenzione e decisi di visitarla.
Ho scoperto l’importanza che riveste questo paesino per le popolazioni indigene e che la sua fama internazionale è dovuta alla presenza del peyote, un fungo allucinogeno che gli indigeni consumano durante i loro riti religiosi.
Il viaggio a Real fu impressionante. Si trattò di un tragitto di venticinque chilometri su una strada sterrata fino all’ingresso del mitico tunnel Ogarrio: una galleria di oltre due chilometri, scavata completamente a mano dai minatori agli inizi del 1900.
Su entra in un'atmosfera da altri tempi, da far west, accolto e travolto da venditori che mi proposero merce di tutti i generi.
Bastò uscire dalla via principale per trovare la pace. Il paesaggio circostante era brullo e secco. Per godersi a pieno questa meraviglia, consiglio di noleggiare un cavallo e di andare alla scoperta del deserto di Catorce. La mia esperienza a cavallo è stata unica, completamente immerso nel silenzio e nella natura. La ricorderò sempre non solo per le vesciche sul fondoschiena post-cavalcata ma anche per aver avuto la fortuna di aver trovato il peyote!

Hai studiato spagnolo prima di partire? In che modo?
L’essenziale! Lo spagnolo non lo conoscevo! Ho acquistato un frasario da viaggio e ho studiato i verbi principali in modo da poter cavarmela per mangiare, spostarmi con l’ autobus... insomma, per sopravvivere.
Ho trovato un sito internet molto interessante www.videoele.com dove si possono trovare diversi video a seconda del livello, molto pratici e diversi esercizi su lessico e grammatica. La vera palestra però, è stata il viaggio e il contatto con le persone. Se durante i primi giorni ero un po’ spaesato, dopo tre settimane avevo acquistato più sicurezza e riuscivo a farmi delle belle chiacchierate, parlando del più e del meno con la gente. Una grande soddisfazione era quando mi chiedevano se avessi studiato spagnolo. Restavano sorpresi quando rispondevo che quello che sapevo, lo avevo imparato durante il mio viaggio.
Com'è una tipica festa messicana?
Tanta birra! Si esce con il pretesto di andare a mangiare due tacos in compagnia, poi inizia la caccia al locale giusto per lanciarsi in balli scatenati fino a mattina. Tutto ciò è bagnato da fiumi de cerveza prima e dall’immancabile tequila dopo! Non è d'obbligo andare per locali perché la fiesta può scatenarsi anche a casa degli amici con il pretesto di una partita a poker (come è successo a me)
Il Messico è considerato un paese violento e pericoloso, sei d'accordo? Hai avuto qualche problema?
Non sono d’ accordo. Prima della mia partenza la gente mi faceva del terrorismo psicologico della serie: “Stai attento. Ma vai da solo? Sai un mio amico...Lì la vita non vale niente!”
Arrivato all'areoporto di Madrid per lo scalo, cambiai subito un po’ di soldi perché pensavo che, se l’avessi fatto a Città del Messico, me li avrebbero rubati in due secondi. Invece no, durante tutto il viaggio non ho mai avuto alcun tipo di problema o sensazioni di pericolo.
Quali consigli daresti ad un giovane viaggiatore italiano che va a scoprire il Messico?
1) Dal punto di vista economico sarebbe meglio andarci nei mesi di marzo aprile perché rispetto al mese agosto si spende la metà.
2) Non dar retta alla gente che tenta di dissuaderti con il terrorismo psicologico.
3) Cercare di immergersi il più possibile nella realtà messicana
4) Godetevela a mille ovvero difruta tu viaje.


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