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Giovanelli getta il sasso-franchigia nello stagno di Parma. E manda Morisi a Treviso

Creato il 24 aprile 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Giovanelli getta il sasso-franchigia nello stagno di Parma. E manda Morisi a TrevisoMichele Ceparano per La Gazzetta di Parma

Qualcuno lo ha definito il «miglior acquisto» dei Crociati. E’, comunque, innegabile che quando Massimo Giovanelli, a fine gennaio, ha assunto l’incarico di direttore sportivo della
società presieduta da Luigi Villani la squadra gialloblù ha ricevuto una salutare sferzata culminata nella salvezza arrivata sabato a Prato al termine di una stagione davvero travagliata. Il «Giova», da sergente di ferro quale è, ha portato grinta. E soprattutto idee, come la trasmissione da lui «inventata» in onda il lunedì sera su Tv Parma, che ha riportato il rugby nelle case dei parmigiani. Inoltre, a breve, illustrerà nuove iniziative per coinvolgere la città. Fermarsi, quindi, è vietato. Nemmeno per festeggiare lo scampato pericolo. (…)
«Certamente dall’inizio del campionato molto è stato affrontato non con sufficiente accortezza dal punto di vista gestionale. Infatti, sia i punti di penalizzazione arrivati per la
nota questione delle sostituzioni contro il Reggio sia la squalifica che ha colpito alcuni giocatori che sarebbero dovuti andare in forza ai reggiani, sono sintomi di una gestione un po’ difficoltosa dal punto di vista organizzativo. Ma la crisi economica non ha colpito solo noi;
ha morso a livello globale. E’ ovvio che nell’ambito sportivo ha creato non poche difficoltà».
Leviamoci subito il dente. Voi, come Crociati, avete dei contenziosi ancora aperti per
quanto riguarda gli stipendi?
«Che ci siano difficoltà economiche nel rugby italiano è sotto gli occhi di tutti e il caso degli
Aironi lo dimostra. Problemi ne hanno, però, anche i club che si stanno disputando lo scudetto: anche tra loro c’è chi è in ritardo di mesi sul pagamento degli stipendi. E’ una situazione diffusa che non deve, però, diventare una scusante per una cattiva gestione. Qui da noi, comunque, sono state assunte delle responsabilità che ora vanno onorate, sapendo però che le tempistiche saranno un po’ più lunghe. Ma è un fatto fisiologico dovuto a una situazione economica difficile».
Lei, a fine campionato, oltre alla sua, ha anche ringraziato le altre società del territorio.
«Ringraziare è poco. Senza l’apporto logistico di Amatori, Rugby Parma, Noceto e Colorno i
Crociati non sarebbero esistiti e non sarebbero arrivati in fondo a questo campionato. Devo dire che, oltre al supporto logistico, è stato fondamentale anche quello morale che hanno dato alla squadra. Negli ultimi due mesi c’è stata quasi una gara a esserci vicini. E’ un segnale forte che dimostra che oggi i Crociati rappresentano tanto per il nostro territorio».
E’ possibile allora una realtà allargata anche ad altri? In altri termini, torna alla ribalta la fusione tra tutti i club?
«Il termine fusione crea ancora un po’ di difficoltà. E poi i tempi non sono ancora maturi. Ma lavorare a progetti comuni si può. Noi ci proponiamo di rappresentare Parma in Eccellenza, ma con la collaborazione di tutte quelle società che hanno scritto la storia del nostro rugby. Al di là della prima squadra, infatti, è fondamentale la presenza sul territorio. E i Crociati hanno senso di esistere se rappresentano al massimo livello tutto ciò che si muove nel territorio parmense. Qui il rugby ha il potenziale per diventare il secondo sport dopo il calcio. Ma bisogna lavorare per portare i Crociati anche nei centri non canonici della provincia».
Ora, comunque, c’è da costruire la prossima squadra di Eccellenza. I pezzi migliori come Morisi rimarranno?
«Morisi è un permit player, ha grandi qualità tecniche e una strada già spianata con il Benetton Treviso. E’ ovvio, però, che se vuole rimanere con noi a fare esperienza per un altro anno va benone. Il caso di Morisi mi permette di affrontare il tema del futuro dell’Eccellenza che deve essere una sorta di cuscinetto tra il rugby di base, che forma i giocatori, e le franchigie che si esprimono ad alti livelli. A questo scopo sarà fondamentale anche la sinergia con le Accademie». (…)


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