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Giovani autori fuori dal “sistema”: intervista all’esordiente Giorgio Pandiani

Creato il 03 novembre 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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“I palazzi” è il primo fumetto di Giorgio Pandiani. Dopo aver contattato alcune case editrici italiane senza successo, Giorgio ha deciso di pubblicare da solo il proprio lavoro in due modalità. Ha deciso di pagare di tasca propria la stampa di 100 copie del volume (ormai quasi esaurite) e contemporaneamente di pubblicarlo “a puntate” gratuitamente sul suo blog.  La storia parla di un ragazzo che per pagarsi l’università lavora per un’impresa di pulizie. Questo filo di trama è lo spunto per riflessioni profonde sulla vita e su come ci rapportiamo con chi ci sta intorno. Leggendolo ci si chiede davvero come hanno fatto le case editrici italiane a lasciarselo scappare. Nell’intervista ci racconta come è andato a finire il suo “esperimento”.

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Come prima domanda vorrei chiederti cosa c’è prima de “I palazzi”. Sul tuo blog leggo che disegni da quando avevi 5 anni, raccontami come hai iniziato a fare fumetti.
Sin da piccolo ho sempre letto fumetti e provare a farne di “miei” sembrava una cosa naturale, oltre che divertente. Ho iniziato alle elementari, facendo storie a puntate di qualche pagina a episodio. Disegnavo sui fogli a quadretti di un block notes, poi facevo la copertina, strappavo le pagine e pinzavo tutto insieme. In realtà, auto-producendo I Palazzi, mi è sembrato di tornare a quei tempi. In modo meno ingenuo, spero.
Dopo le medie ho frequentato il Liceo Artistico, quindi la Scuola del Fumetto di Milano, per la quale ho pubblicato i miei primi fumetti; principalmente come sceneggiatore, con la collaborazione al disegno di altri studenti. Qualche anno fa ho deciso di provare a realizzare un fumetto come autore completo, ed ecco la nascita de “I Palazzi”.

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Ho letto che hai cercato un editore senza trovarlo, da qui la decisione di auto-pubblicarlo. Non so se ti va di parlarne ma mi piacerebbe che tu ci raccontassi a chi hai scritto e se hai ricevuto o no risposte. Pensi che se fossi vissuto in Francia avresti avuto più chances con il mondo dell’editoria?
Ho incontrato di persona alcuni editori, nei vari stadi della realizzazione del fumetto, per capire se potessero essere interessati alla storia. Sono stato trattato bene, quasi sempre, ma nessuno si è più fatto vivo. Come ho scritto sul blog, possono esserci infiniti motivi per questo silenzio, ma la cosa più utile per me è pensare che sia dovuto a pecche nel mio lavoro, e nient’altro.
Ne prendo atto e cercherò di fare meglio con il prossimo fumetto. Per la Francia, non saprei. Da quel che sento dire sembra molto interessata ai nuovi autori, ma non essendoci stato rischierei di dire sciocchezze.

Giovani autori fuori dal “sistema”: intervista all’esordiente Giorgio Pandiani> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="240" alt="Giovani autori fuori dal “sistema”: intervista all’esordiente Giorgio Pandiani >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-39208" />Quanto ti è costato in termini economici stampare il fumetto da solo e quali riscontri hai avuto? In quanti hanno ordinato la versione “cartacea” del tuo fumetto? Sei stato poi contattato successivamente da una casa editrice?
Ho stampato 100 copie a colori presso www​.pixartpri​nting.com, a un prezzo non proibitivo. Per ora ho venduto 75 copie a 10 euro (14 con la spedizione) e il pareggio in bilancio è vicino. Avrei potuto arrivarci prima con un prezzo un pochino più alto, ma mi interessava fare arrivare la storia ai lettori interessati, innanzitutto. E non perderci, secondariamente.
Sono molto contento del riscontro avuto e ne approfitto per ringraziare tutti gli acquirenti.
Per ora non mi ha ricontattato nessun editore, ma non è che me lo aspettassi.

Adesso parliamo un po’ de “I Palazzi”. Mi è piaciuta molto la scelta cromatica, i grigi-rosa che hai usato, e volevo chiederti se è stata una scelta precisa per accordarsi al “tono” della storia. Ampliando la domanda vorrei sapere quali sono i tuoi autori preferiti.

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Penso che ogni storia richieda un proprio segno e “I Palazzi” aveva bisogno di atmosfere particolari, che avrei saputo realizzare solo con il colore. Ogni capitolo doveva avere un tono differente, seguendo sia il procedere delle stagioni sia lo sviluppo della relazione tra i personaggi. Questo spiega la tavolozza impiegata e non credo che avrei potuto disegnare la vicenda in un altro modo.
I miei autori preferiti sono molti e molto differenti tra loro. Dimenticando di sicuro qualcuno, posso farti un breve elenco: Alan Moore, Neil Gaiman, Warren Ellis, Eddie Campbell, Will Eisner, Gipi, Berardi & Milazzo, Leo Ortolani, Hayao Miyazaki, Jiro Taniguchi, Adrian Tomine, Dave McKean, Jon. J. Muth, J.M. De Matteis, qualcosa di Frank Miller, Paul Chadwick, David Mazzucchelli… davvero, troppi.

Com’è nata la storia? Mi sembra di aver letto che è in parte autobiografica.
La Scuola del Fumetto non era esattamente gratuita e per pagarla ho lavorato in un impresa di pulizie tutte le mattine, per tre anni. Mi sono imbattuto in persone interessanti, totalmente differenti da quelle che frequentavo il pomeriggio, a Milano. Persone che ho pensato valesse la pena raccontare, in quanto rappresentanti di questioni universali. Detto questo, niente di quello che racconto è successo davvero, a parte i piccoli misteri sparsi qua e là nel fumetto.

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La prossima storia sarà in bianco e nero e avrà degli elementi horror e crime/detection. Rimarrà comunque una vicenda particolare che parla di persone normali, come I Palazzi, spero.
Ho le idee abbastanza chiare, ma chissà cosa succederà con il procedere della lavorazione, che non sarà brevissima. La storia sembra richiedere molte tavole e io lavoro a tempo pieno come grafico, quindi ci vorrà un po’ di tempo. Minimo un paio d’anni, credo.
Per la pubblicazione, al momento non lo so, ad essere sincero. Sono soddisfatto del risultato di questa esperienza, le copie sono quasi finite e un buon numero di persone ha visitato il blog per leggere il fumetto gratuitamente.
Vediamo come sarà la situazione quando il nuovo fumetto sarà finito.

Pensi che senza i social network (blog, facebook ecc) avresti potuto usare un altro veicolo per promuovere il tuo fumetto? Qualche anno fa Alessandro Baronciani ci riuscì con il sistema delle lettere.

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Di sicuro i social network (e internet in generale) sono un mezzo fondamentale per farsi conoscere e promuovere i propri lavori. Senza il blog in effetti sarebbe stato tutto molto più difficile… avrei cercato soluzioni alternative, sarei andato alle fiere o forse I Palazzi sarebbe rimasto nel cassetto. Probabilmente avrei stampato meno copie.

 

Il fumetto si legge gratis online a questo indirizzo: giorgiopandiani.blogspot.com/2011/05/i-palazzi-capitolo-i-parte-i.html, mentre per acquistarlo (al prezzo di14 €) potete scrivere a [email protected].

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