Ehilà, buon giorno, come va?
Tu, che ti trovi ad ascoltare più rock in cuffia che in concerti live e voi, “gole secche”, a bere meno drink più minerale, magari rinunciando al pub, per più uggiosi “giri di peppe”.
Anche tu che cerchi lavoro e non riesci a scovarlo e quello che scorgi è un lavoretto; costretto in abiti già usati, non quelli alla moda che passa di moda.
Pure voi che avreste voglia di…. ma….; che per spostarvi da qui a là siete costretti a farlo sulle gambe invece che sulle vostre moto.
Non molto bene vedo.
Essì mio caro, quando ci si trova senza il becco d’un quattrino non resta che studiare, magari guardare la televisione, chessò leggere un libro.
Quando tutto questo si mostra, quando tutto questo accade, bè: questa è la crisi economica bellezza e tu non ci puoi fare niente.
Già, la crisi, quell’accidente che mostra risolutamente come manchino i redditi sufficienti perdare corso agli acquisti. Quegli acquisti che – sì – divertono, soddisfano, intrigano ma che danno sostegno pure alla Domanda che smaltisce l’Offerta, che produce ricchezza, che fa crescere l’economia
Ecchì lo dice?
Lo dice il Pil!
Quel PIL che, per quanto abbia perso l’appeal dei giorni migliori, funziona ancora come indicatore della ricchezza prodotta.
Bè, quel PIL dice che nei paesi sviluppati, proprio quella ricchezza viene generata per i 2/3 dagli acquisti, dal consumo. Insomma da noi tutti.
Et voilà il paradosso: siamo forti, indiscutibilmente potenti, vieppiù immiseriti.
Ricchi di tutto, a debito però.
Condannati insomma a sostenere quel Pil, ci tocca consumare altrimenti si scende ancor più giù.
Ricominciamo daccapo.
Dobbiamo consumare, oltre che per il nostro conforto, per far crescere l’economia: una bella responsabilità.
Non abbiamo i denari sufficienti per farlo; non ci sono altri che possano farlo in vece nostra: la crisi sta tutta qui.
Cosa fare giovanil virgulti?
A) Far finta di niente
B) Accettare una vita low-cost
C) Fare la nostra parte
E’ in gioco l’oggi e forse il domani di tutti.
Occhio, c’è molto da fare, si può fare molto perché:
· Noi affrancati dal bisogno, i Produttori zeppi di merci invendute.
· Hanno più bisogno i Produttori di vendere che noi di acquistare.
· Si mostra più valore economico nell’esercizio del consumare che in quello del produrre.
Si può, si deve, mettere a profitto questa forza!
Sono anni che ci rifletto, che lo scrivo, che lo dico nei post: date un’occhiata.
Mauro Artibani
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