ROMA – Italiani in periodo di crisi: non solo più poveri, ma anche meno sani. Sono 12 milioni i connazionali, soprattutto over 55 anni ma non solo, che convivono con due o più malattie croniche. E adesso è in crescita la percentuale di giovani con malattie croniche: un aumento del 10% in cinque anni, causato in particolare della impossibilità di seguire stili di vita salutari, rendendo più fragile il sistema immunitario.
Ad oggi i giovani che devono sacrificare l’abbonamento alla palestra o certi cibi sani perché mancano i soldi sono due milioni, secondo i dati della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI).
Si risparmia anche sui check-up regolari, sulle visite mediche e sulla prevenzione. Il risultato è una probabilità due volte e mezzo più alta di sviluppare malattie croniche come diabete ipertensione, bronchiti che vanno ad aggiungersi a quelle autoimmuni come le sindromi metaboliche, le patologie reumatologiche, epatologiche e intestinali sempre più diffuse.
I pazienti con più di una una malattia vanno affrontati in modo globale per non rischiare l’eccesso di terapie: oggi 5 milioni di under 55 prendono in media 4-5 farmaci al giorno e il 20% è esposto al rischio di trattamenti inappropriati per la mancanza di una “guida” che individui la patologia principale e adotti un piano terapeutico efficace e adeguato. È questo il compito degli internisti, i medici “della complessità” che dovrebbero visitare i pazienti con due o più patologie almeno una volta all’anno. I “Doctor House” italiani sono oltre 11mila e gestiscono 39mila posti letto, per un totale di oltre 1,2 milioni di ricoveri l’anno.