Giovanna Daffini

Da Frequenzedigenere @di_genere

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L’artista che vi proponiamo questa settimana, che, vi ricordiamo, è la settimana in cui si è celebrato il 25 aprile, giorno della resistenza e della liberazione dei partigiani dall’occupazione nazifascista in Italia, nonché giorno della puntata conclusiva del ciclo sulle donne del risorgimento, è una cantautrice italiana, molto geograficamente vicina a noi, e che ha a che fare con il periodo storico della liberazione, Giovanna Daffini.
Giovanna Daffini nasce vicino a Mantova nel 1914, per poi trasferirsi e trascorrere gran parte della sua vita a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia. Giovanna è di origini contadine, tanto che fin da giovane lavora come mondina nella stagione della monda del riso nelle zone di Novara e Vercelli e si cimenta fin da subito come suonatrice ambulante in feste e mercati di paese, nelle osterie e durante i matrimoni, anche con il marito e violinista Vittorio Carpi, originario della bassa reggiana.
Rispetto alla sua carriera artistica, fondamentali sono le sue esperienze personali del lavoro in risaia dove apprende e fa propria la tradizione dei canti popolari, nonchè la partecipazione alla resistenza durante la seconda guerra mondiale, infatti molte sono le canzoni politiche e di protesta del suo repertorio.
Nel 1962 entrerò a far parte del gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano. Tra i suoi brani più famosi ricordiamo canzoni giocose come “L’Uva Fogarina” sulla vendemmia, canti legati al periodo della resistenza come “La Brigata Garibaldi”, “Compagni Fratelli Cervi”, “Vi Ricordate Quel Diciotto Aprile”; canzoni dedicate ad anarchici o martiri politici come “Sacco e Vanzetti”, senza scordarci di canzoni narrative più legate alla tradizione del canto femminile padano popolare.
Scrive di lei Roberto Leydi (uno dei due etnomusicologi che la scoprono negli anni ‘60) in un suo saggio: «Al di là delle ascendenze che certamente esistono e che noi soltanto intravvediamo o ipotizziamo, rimangono, qualità personali, il talento e la sensibilità di Giovanna Daffini, la carica della sua personalità, il vigore interiore e pur “professionalizzato” di comunicare, una voce straordinaria entro la quale, a riascoltarla, si possono leggere certo influenze diverse e contrastanti (lo stile del canto femminile padano popolare, lo stile della musica leggera “all’italiana” degli anni Cinquanta, forse anche una “memoria” lirica), ma il tutto reso omogeneo e inconfondibilmente unico, da una personalità straordinaria».
Giovanna Daffini si spegne a Gualtieri nel 1969, ma il suo comune d’adozione, Gualtieri, ancora la ricorda ogni anno attraverso eventi e spettacoli a lei dedicati.

 Buon ascolto e buona resistenza a tutte e a tutti!

Pubblicato il 28 aprile 2013 alle 3:37 pm in Terza stagione   |  Feed RSS |   Rispondi   |   URL trackback


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