Ieri pomeriggio alla Feltrinelli di Napoli, Giovanni Allevi ha presentato il suo ottavo album "Love": un emozionantissimo e profondo inno all'amore, in vendita in cd e in vinile dal 20 gennaio.
Ci sono voluti due anni per scrivere il suo ottavo album di inediti in cui racconta, in 13 tracce, l’amore in tutte le sue declinazioni e sfaccettature: dal'amore romantico in Loving you, alla disperazione amorosa in Asian eyes, dall'amore per la sua famiglia in My family, all'amore sacro in Amor sacro ed anche per l'asteroide che la NASA gli ha dedicato in Asteroid 111561.
Come lui stesso dichiara, e che condivido perfettamente "c'è una forma di amore che è davvero difficile da ottenere, è l'amore per se stessi. Per amarsi bisogna accettare i propri demoni interiori, il processo creativo passa per questo. È il buio dentro ognuno di noi che ci fa conoscere la nostra luce".
"In un momento come questo, dove ci si nasconde dietro a false ideologie piene d'odio, solo l'amore può salvarci" - continua Allevi.
Per questo album si è avvalso dei migliori professionisti e tecnici del suono. Le registrazioni di Love sono state effettuate nei celebri Abbey Road Studios di Londra, dove incisero i Beatles e i Pink Floyd, tra gli altri, e successivamente videro la luce alcune tra le più celebri colonne sonore nella storia del cinema, da Guerre Stellari di George Lucas alla trilogia de Il Signore degli Anelli. "Per me è stata un'esperienza straordinaria, ma la cosa ancor più straordinaria è stato sentire Ian Jones, l'ingegnere del suono dello studio, dire che non serviva nulla di più alla mia musica. Per loro era perfetta così".
Ma vediamo i tredici brani di «Love» commentati direttamente da Giovanni Allevi, ed i video inediti girati durante la presentazione alla Feltrinelli di Napoli. Yuzen: «E’ un Preludio, scritto in una camera d’albergo a Kanazawa, in Giappone, durante il tour del 2013, sotto l’effetto di una febbre a 39,5 ed uno stato semi delirante. Ho voluto appoggiare la melodia a tormentati arpeggi, che cercano per tutto il brano di sfociare nell’estasi. Yuzen è un particolare dipinto su seta, arte che raggiunge i massimi livelli proprio a Kanazawa».
Loving you: «Una intensa ballade dalle timbriche ora sussurrate, ora più decise. E’ il brano che più degli altri vuole catturare la tenerezza ed il trasporto dell’amore romantico. Affido a queste note la mia dichiarazione d’amore per la mia compagna e per le persone che mi sono vicine, per la Musica, per la mia vita folle».
Come with me: «È l’invito ad avventurarsi con la persona al nostro fianco, nei meandri dell’esistenza con un po’ di leggerezza. Il brano in La Maggiore è forse il più impegnativo dell’album, da un punto di vista dell’interpretazione; la sua difficoltà sta nell’essere graffianti ed energici, senza mai scadere nell’aggressività, felpati e pungenti come la zampa di un gatto». Sweetie pie: «Una coccola, una serena colazione, cullati nell’idea che ci si possa fermare un po’, prima di gettarsi di nuovo nel flusso della vita. La morbidezza del brano è esaltata dalla tonalità di Sol Bemolle Maggiore. Come diceva Debussy: “i bemolli sono blu”». L’Albatros: «La poesia di Baudelaire è il tema ispiratore di questa sonata. L’amore più difficile da attuare è quello per se stessi: accettare la nostra inadeguatezza, riconoscere il nostro essere goffi ed impacciati per via delle ali da gigante, che ci impediscono di camminare quaggiù. Eppure l’accettazione del proprio limite può essere il viatico alla scoperta di nuovi spazi ed orizzonti, in cui essere finalmente se stessi. Il mio albatros lotta contro la tempesta, la pioggia, le folate di vento, ma arriva per lui il momento di planare libero».
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