Io amo l'arte, le cose belle, che sia una scultura, un quadro o un ritratto. E oggi mentre ascoltavo incantato i professori dei corsi che ho cominciato a seguire, pensavo che anche io nel mio piccolo dovrei iniziare a scrivere d'arte. A scrivere di un artista, di una mostra o di qualsiasi evento culturale che mi appassiona e che non deve essere per forza riconducibile alla moda. Vorrei dedicare qualche post ad opere che amo, ad artisti che possono entusiasmare il vostro tessuto epiteliare provocandovi magari un brivido di piacere. Chi mi legge saltuariamente sa che il titolo "Lollo fashion affair" in realtà potrebbe essere trasformato in "Lollo polpettone affair". Abbiamo l'insalata della Ferragni, ci becchiamo anche il polpettone di Lollo, di quelli con tutto il sugo oleoso con cui fare scarpetta, di quelli che se ti macchi devi buttare via tutto e che digerisci dopo circa tre settimane se non vuoi farti l'enterogermina in endovena. Troppo facile che io vi parli dell'ultima borsa di Chanel, delle nuove scarpe della badante della nonna di Paris Hilton, piuttosto che dell'ultima brutta figura (e magari fosse l'ultima) di Silvio Berlusconi, io voglio scrivere di tutto, a modo mio. Probabilmente un modo che non possono apprezzare tutti, magari un modo criticabile fino allo svenimento, ma questo sono io. Non sono Manzoni, non aspiro nemmeno ad esserlo, mi auguro solo di poter rendervi partecipe dei miei interessi e magari suscitare in voi qualche nuova curiosità. Oggi mi è venuto in mente questo artista che mi appassiona particolarmente perchè è un ritrattista (mi piace l'idea dell'immortalità di un personaggio ritratto), perchè è vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900, un periodo storico molto affascinante in cui le idee moderne si scontravano con un pensiero più radicato e radicale soprattutto.
Giovanni Boldini, nasce a Ferrara nel 1842 e muore a Parigi nel 1931. Vive pienamente la seconda metà XIX secolo e in parte anche il XX secolo, gli anni più belli se vogliamo essere malinconici. Si forma a Firenze dove incontra artisti noti come Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, assidui frequentatori del caffè Michelangelo.
Diventa ospite fisso dei grandi salotti letterari, dei grandi circoli culturali e non, entrando a far parte di quel mondo aristocratico e alto-borghese che rappresenta il suo stile, il suo modo di dipingere e di ritrarre che è a contatto con questo ambiente circoscritto.
Nel 1870 si stabilisce a Londra ma la città prescelta per il resto della sua lunghissima vita è Parigi. E non c'è da chiederne il motivo. Parigi era in continuo divenire, sorgevano gli alti palazzi della Rive Gauche, da lì a poco Gustave Eiffel avrebbe iniziato l'opera più audace per l'esposizione del 1889 e il clima artistico era sempre in fermento, sempre aperto al mondo e alla contemporaneità dei nuovi stili.
Boldini improvvisa il suo schizzo tipico di un'arte spontanea, sincera, si denota nei suoi disegni una conoscenza profonda dell'arte antica, della tecnica del disegno ma anche del nuovo approccio "en plen air" degli impressionisti.
Bando alle ciance, le nozioni non servono a molto se non si ha uno sguardo critico e appassionato.
Ho selezionato per voi alcune delle più belle opere, molti ritratti di nobildonne italiane, inglesi e anche un suo meraviglioso autoritratto. Famosissimo il ritratto di Giuseppe Verdi, maestro della musica italiana. A voi il godimento di questo suo tratto così elegante, luminoso, impercettibile.