Giovanni Luca Barbera: la manovra di salvataggio compiuta da Schettino è da manuale

Creato il 21 gennaio 2012 da Yellowflate @yellowflate

la manovra di salvataggio compiuta da Schettino è da manuale. Ha permesso il salvataggio di migliaia di persone

Il mondo intero continua a attaccare l’ex Comandante Schettino in modo talvolta particolarmente pesante, in rete abbondano le pagine diffamatorie ricche di calunnie, la satira a dato il meglio di sè ed ora si scopre che invece l’ex Comandante Schettino ha compiuto una manovra di salvataggio da manuale.

Della rotta della Costa Concordia tra l’altro vi è una tracci certa, conservata ed è quella tenuta nel database del Ais ovvero, l’Automatic Identification System, ma della rotta della Costa ne mantiene una traccia anche la Qps, una società olandese specializzata in software per la navigazione.  Quella che vi illustriamo non è una mera ricostruzione di fantasia ma, in quei dossier sono conservati i precisi dati della posizione della nave prima, durante e dopo la collisione con le Scole. Di questo documento se ne trova una analisi scientifica compiuta da un esperto contattato dall’Ansa il quale, in base ai dati esaminati, rivela: a far accostare il ‘Titanic italiano’ all’Isola del Giglio dopo l’urto non sarebbero state le correnti marine, ma una “manovra di salvataggio che ha salvato molte vite umane”. La tesi è del capitano Giovanni Luca Barbera, direttore per il Mediterraneo della compagnia di navigazione svedese Wallenius, alle spalle 15 anni di esperienza nei mari di tutto il mondo a bordo di portacontainer. “L’Ais è un sistema sicuro come la matematica – spiega dai suoi uffici nel Porto di Savona – che indica in qualsiasi momento la posizione di una nave e la sua velocità”. La sera del 13 gennaio, Concordia viaggia verso l’isola del Giglio alla velocità di crociera di 15 nodi. L’impatto contro le Scole, preceduto da quello che sembra un tentativo di cambiare rotta per evitare la collisione, è violento. La nave colpisce gli scogli con la fiancata di sinistra, sbanda e rallenta di colpo. In un primo momento sembra puntare verso la terra ferma, poi la pru torna a rivolgersi verso il mare aperto, in una zona dove il fondale supera i cento metri di profondità. L’impatto, secondo quanto registrato dal sistema Ais, avviene tra le 20:43 e le 20:45. Alle 20.52 la Concordia inizia quella che Barbera definisce una “manovra di salvataggio” effettuata “secondo l’arte marinaresca”.
Poco dopo le 21 la nave si gira di 180 gradi e, spostandosi di fianco, si avvicina a punta Gabbianara, dove si trova tutt’ora. Lo spostamento è molto lento, appena 0,7 nodi, e questo spiegherebbe perché, secondo alcune testimonianze, la Concordia sembrava ferma. L’impatto con la terra avviene – secondo l’Ais – alle 21.54. “Dalle rilevazioni del sistema – spiega il capitano Barbera – si capisce che il comandante ha effettuato la migliore manovra di salvataggio per evitare l’affondamento della nave e salvare così molte vite umane”. La tesi, se confermata, rivaluterebbe almeno in parte la figura del comandante Francesco Schettino, agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio plurimo colposo e abbandono di nave. “Il movimento della nave così come rilevato dall’Ais – ribadisce l’esperto – non può essere stato determinato soltanto dall’impatto contro gli scogli e dalle correnti marine”


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