Giovedì 8 maggio 1958

Creato il 09 maggio 2012 da Cbneas1968

TELEVISIONE
   la TV dei ragazzi
17,00 - 18,00  Dal Teatro del Convegno in Milano, diretto da Enzo Ferrieri
   ZURLI', MAGO DEL GIOVEDI'
   Fantasia teatrale di indovinelli animati a cura di Cino Tortorella
                       Ripresa televisiva di Cesare Emilio Gaslini
           ritorno a casa
18,30  TELEGIORNALE
           Edizione del pomeriggio
           In studio Edilio Tarantino
18,45  PASSAPORTO N.1
           Lezioni di lingua inglese a cura di Jole Giannini
19,05  LA TV DEGLI AGRICOLTORI
          Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura a cura di Renato Vertunni
19,30  EUROVISIONE
           Collegamento tra le reti televisive europee
           GRAN BRETAGNA: Manchester
           RIPRESA DIRETTA DELL'INCONTRO DI CALCIO TRA MANCHESTER UNITED E MILAN, valevole per la semifinale della Coppa dei Campioni d'Europa
          Telecronista Nicolò Carosio
          Nell'intervallo (ore 20,15 circa):
          TELEGIORNALE
          Edizione della sera
          Direttore Massimo Rèndina
          In studio Riccardo Paladini, Ugo Zatterin e Gianni Granzotto
           ribalta accesa
21,20  CAROSELLO (Vasenol - Alemagna - Atlantic - Esso Standard Italiana)
21,30  LASCIA O RADDOPPIA ?
           Programma di quiz presentato da Mike Bongiorno
           Realizzazione di Romolo Siena
22,30  VIAGGIO NEL SUD
           Un'inchiesta di Virgilio Sabel
           Battipaglia
23,00  TELEGIORNALE
   Edizione della notte
   In studio Riccardo Paladini
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Abbiamo già parlato in passato di come il giovedì fosse, in quei ruggenti anni pionieristici televisivi, la giornata più ricca di trasmissioni di rilievo, evidentemente per fare degna corona all'attesissimo Lascia o raddoppia ? , rituale collettivo che si viveva  nelle case (proprie o di amici-  anche degli amici - già muniti di apparecchio video), nei bar o addirittura nei cinema.
Volgendo il nostro discorso al presente storico, ci fiondiamo con la nostra cibernetica macchina del tempo nel clima di cinquantaquattro primavere or sono, nel pieno dell'anno blu, dipinto di blu. Quell'otto di maggio è davvero un giovedì speciale, perchè non c'è solo Mike, con la Campagnoli e i vari concorrenti, a monopolizzare l'attenzione. Già: l'appuntamento è all'imbrunire perchè c'è (evento non ancora frequente) una grande partita di calcio in Eurovisione che interessa i tifosi italiani: il Milan, che ha sacrificato il campionato (condotto in maniera assai anonima) per dedicarsi alla Coppa dei Campioni, scende all'Old Trafford di Manchester per disputare la semifinale di andata contro lo United. E' ancora ben presente tra tutti i tifosi il ricordo della terribile sciagura aerea di tre mesi prima a Monaco di Baviera, nella quale sono morti otto giocatori, otto vivacissimi elementi dei Busby Babies (una generazione di calciatori lanciati dal bravo allenatore Matt Busby, a propria volta miracolosamente scampato al disastro aereo, non senza aver riportato gravi ferite: in quel periodo viene sostituito in panchina dal vice, Jimmy Murphy), per cui è con una certa emozione che gli occhi di mezza Europa calciòfila sono puntati sul terreno inglese.
Nicolò Carosio è lì, all'Old Trafford, pronto a raccontare l'andamento di una partita che si rivela molto interessante, vivace e divertente, malgrado la pioggia che cade per quasi tutto l'incontro. Gipo Viani schiera una squadra che sapientemente alterna giovani (Gigi Radice in testa) a uomini già collaudati, come Cucchiaroni, Nils Liedholm e naturalmente Schiaffino.

Ed è proprio Pepe, su passaggio di Bredesen, ad ammutolire il pubblico inglese con la rete che, al 24' del primo tempo, porta in vantaggio il Milan, un 1 a 0 che la squadra italiana non riesce a difendere con le unghie e con i denti per il resto della prima frazione di gioco. Difatti, i padroni di casa riordinano subito le idee e, mai domi, ci mettono doverosamente il cuore, magari ripensando agli otto compagni che li guardano da Lassù, sicchè pervengono al pareggio un quarto d'ora dopo con Viollet.

 Dopo una ripresa senza troppi squilli (campo sempre più pesante), a dieci minuti dalla fine, il direttore di gara, il danese Helge, forse prevenuto a seguito della falsa notizia pubblicata da un giornale britannico scandalistico-sportivo, che accusava il giorno prima i rossoneri di far uso di anfetamine, s'inventa un calcio di rigore per lo United, che il veterano Ernie Taylor, richiamato tra i ranghi per fare da chioccia alle giovani riserve, trasforma:

La partita finisce 2 a 1 (punteggio comunque recuperabilssimo nel ritorno della settimana successiva a San Siro) e le polemiche sicuramente montano sul conto di questo arbitraggio casalingo. C'è solo il tempo, per i telespettatori milanisti e non, di smaltire la rabbia prima di Lascia o raddoppia ?, magari con una sigaretta da fumare mentre scorrono i quattro Caroselli della serata, tra cui questo:

Vi troviamo nomi fondamentali per la storia della pubblicità televisiva italiana: la produzione è di Mario Fattori, il versatile leader della General Film di Milano, tra le più prolifiche del settore, mentre la regia è di Mario Landi, in precedenza autore di una serie di esperimenti primordiali a circuito chiuso, dal titolo Tiro con l'arco, sorta di format antesignano di Carosello. L'idea di questo progenitore cantato e sceneggiato delle odierne, numerose trasmissioni di culinaria si deve alla coppia di fiorentini trapiantati a Milano Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (ossia gli autori, per intenderci, di Un, due, tre, lo spettacolo con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello che ha ripreso da poco le proprie trasmissioni cambiando collocazione: non più il sabato, ma la domenica sera), mentre in scena troviamo Anny Celli, soubrettina dell'epoca e omonima di uno dei membri del Quartetto Radar, quel Claudio Celli sposato con una giovane cantante la quale proprio in quei mesi comincia a pubblicare i primi dischi, cantati in inglese e con uno pseudonimo americano, Betty Curtis, che finirà con l'adottare per il resto della carriera. Con Celli, ovviamente, agiscono Stelio Settepassi, Gianni Guarnieri e Dino Comolli. I Radar finiranno con il diventare specialisti in jingles: fino alla fine degli anni Sessanta ne canteranno davvero tanti. 
Ed ora eccoci a Lascia o raddoppia ?: da mesi Mike Bongiorno ha introdotto nel tessuto della trasmissione (anche per vivacizzarla e attualizzarla: dopo tutto essa va avanti imperterrita da due anni e mezzo) la Sfida al campione, cioè un incontro tra uno dei grandi protagonisti delle prime edizioni e un nuovo concorrente ferrato sul medesimo argomento sul quale si era presentato a suo tempo il campionissimo in questione. Sarà un caso, ma - anche per restare in tema con l'avvenimento agonistico a causa del quale Lascia o raddoppia ? quella sera ha inizio mezz'oretta dopo l'orario consueto - il mostro da battere è proprio lei, Paola Bolognani, la bionda leonessa di Pordenone, vera e propria enciclopedia vivente del football, ritornata la settimana prima al Teatro della Fiera di Milano dopo due anni nei quali ha fatto praticamente di tutto in TV, in radio e al cinema, oltre a dare i primi esami universitarii e a sposarsi. Ad accogliere la bionda friulana sono questa volta i già citati Tognazzi e Vianello, anche per farsi perdonare uno sketch messo su per Un, due, tre (con la complicità dello stesso Bongiorno) per prendere in giro la sposina (impersonata da Ugo) e il consorte (ovviamente Raimondo). Il concorrente che ha deciso di misurarsi con l'ormai Signora Bolognani sul fronte storico-calcistico è invece un certo Dante Bianchi, di professione agente pubblicitario: il loro match, anche per quella sera, finisce pari e patta. Documentiamo quella serata con uno scatto che vede, per l'appunto, i due contendenti assieme a Mike:

Dopo quell'ultima apparizione in TV,  Paola Bolognani deciderà di dare un taglio definitivo al proprio ruolo di concorrente di telequiz: porterà a termine i propri studi, diventerà insegnante e successivamente Preside, tenterà pure la carriera politica nella cittadina toscana ove si è trasferita nel frattempo e solo una volta uscirà (e malvolentieri) dal proprio riserbo, facendosi intervistare da TV - Sorrisi e Canzoni nel 1979. Morirà nel 2005.
Si conclude qui il nostro refresh sui programmi televisivi più importanti dell'8 maggio 1958: si volta così un'altra pagina di questo album virtuale e... chissà cosa troveremo nel prossimo intervento...
Vi ringraziamo per l'attenzione e vi salutiamo caramente e cordialmente.
A presto ! ! !
CBNeas
Ricordate…LUNARIO DEI GIORNI DI TELEdi Cesare Borrometi
   La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo” da riscoprire e rivalutare.
Sigla: MEF - Firenze LibriPagine: 330Prezzo: Euro 29,00

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