Giovedì Rossettiani 2014 #4: Goffredo Fofi e Massimiliano Virgilio

Creato il 18 aprile 2014 da Candia Piedigrossi @Papers_CandiaP
Penultimo appuntamento dei Giovedì Rossettiani con Goffredo Fofi e Massimiliano Virgilio, due diverse personalità di spicco del panorama culturale attuale, accomunati dal "Meridione". Da sempre vicino ai problemi meridionali il primo, napoletano il secondo: entrambi sono due differenti espressioni di uno stesso contesto.

"Goffredo Fofi è la storia della critica letteraria
italiana, con un occhio sempre rivolto al Sud".


   Saggista, giornalista e critico letterario, cinematografico e teatrale, Goffredo Fofi, nel corso della sua esperienza, ha utilizzato la scrittura nelle sue numerose forme e nei vari generi artistici come arma in più per far valere i diritti dell'uomo e battersi per i propri ideali. Oltre ad essersi occupato degli emarginati e delle persone più povere, come i bambini dei quartieri popolari (soprattutto a Napoli), Fofi ha fondato la rivista "Lo straniero", nella quale risuona non solo l'eco di Albert Camus, ma anche quella del suo impegno sociale e culturale. 

Massimiliano Virgilio, durante una presentazione
del suo ultimo romanzo
"Arredo casa e poi m'impicco"


   Il giovane scrittore Massimiliano Virgilio cita spesso Goffredi Fofi nelle sue interviste, rispecchiandosi nel suo stesso impegno e appoggiando la sua lotta intellettuale contro l'omologazione. Lo stesso Fofi lo ha definito "il migliore scrittore napoletano in circolazione".   A poco più di trent'anni ha già pubblicato tre romanzi, oltre a scrivere per il cinema e il teatro e a collaborare con vari giornali. Dopo "Più male che altro", che ha segnato il suo esordio risalente al 2008, e "Porno ogni giorno" del 2009, ha recentemente pubblicato un nuovo romanzo: "Arredo casa e poi m'impicco". Dalle informazioni che ho rielaborato, vale la pena leggerlo, perché sa sorprendere, criticare e affondare le radici sulla letteratura passata attraverso svariati riferimenti. 

Nessuno lo ammetterebbe ma noi italiani, prima o poi, siamo tutti preda di un istinto vitale e irrefrenabile, l’ inclinazione all’immobile. Non importa se ti sei ripromesso di girare il mondo, di fuggire lontano dalla routine rassicurante dei genitori, se ti mancano i soldi per seguire le loro orme. Quasi senza accorger tene, passati i trent’anni potresti ritrovarti nei panni di Michele, il protagonista di questo romanzo: un mutuo ventennale sul groppone, mobili dai nomi impronunciabili stipati in un condominio della periferia napoletana, e la Maradona delle pulizie che ti rivolta la casa. Per Michele è stato impossibile resistere al richiamo della stabilità. Eppure, proprio allora la sua vita si capovolge di nuovo, complici due incontri. Un produt tore americano, passato con disinvoltura dal porno a un film su Padre Pio, vuole lui – agnostico convinto – come sceneggiatore. E una ballerina, bellissima e agguerrita, se ne innamora, nonostante il caratteraccio e i tic da maschio meridionale. Con lei Michele riesce a placare le sue inquietudini, con lei può “fregarsene di tutto ciò che accade oltre il perimetro del let to: del presente e del futuro, dei mobili, della prossima rata del mutuo e delle macchie di muffa”. Ma se il destino ci riserva sempre nuovi colpi di scena, come Michele non impareremo mai a farci trovare pronti. E in fondo sappiamo che comprare casa è soltanto il tentativo di appagare una preziosa e naturale aspirazione, quella di regolare il disordine delle nostre vite. (Rizzoli)
   Ancora una volta i Giovedì Rossettiani si rivelano una preziosa occasione per conoscere personalità del mondo letterario contemporaneo e offrono interessanti punti di partenza per prossime letture.

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