Se volete vi segnali qualcosa di stravagante e degno di nota, accontentatevi di sapere che si parte dal museo dedicato alla memoria e alle imprese di Enzo Ferrari, patron dell’omonima casa automobilistica. Proprio Ferrari (ma Roberto, Androni), al di là del brutto incidente provocato con Cavendish a Horsens, sembra essere tra gli sprinter più in palla del gruppo, e potrebbe avvantaggiarsi di una tappa a lui “dedicata” su un percorso che per caratteristiche altimetriche lo favorisce.
Già, perché lo sprinter principe – appunto il campione del mondo, Mark Cavendish (team Sky) – sembra essere fuori dai giochi a causa dei postumi dello scontro: ha una gamba tumefatta da testa (del femore) a piedi, difficile possa esprimere al meglio tutta la propria esplosività.
Altri nomi caldi per il traguardo di Fano devono essere quelli di Matthew Goss (GreenEDGE), già capace di vincere una tappa, di Tyler Farrar (Garmin-Barracuda: con gli abbuoni potrebbe spogliare il compagno di team, Navardauskas, della “rosa”) e del sempre atteso – al varco – Andrea “Flash” Guardini, sprinter italiano del futuro (al pari di Elia Viviani, che però è assente causa infortunio in pista) portacolori del team Farnese-Selle Italia.