Il dolore èer la scomparsa dell'amico e compagno di squadra è tanto, troppo per continuare a gareggiare. La squadra ha deciso di ritirarsi dalla competizione del Giro D'Italia. Grande esempio di umanità in uno sport che da troppi anni è macchiato da casi di Doping.
Il Giovane Weylandt ha lasciato la moglie, e il bambino nel suo grembo purtroppo non potrà mai conoscere il padre.
La vicinanza di tutto il mondo sportivo per un incidente che non doveva succedere.
Il patron del Giro, Angelo Zomegnan ha dichiarato: "E' una situazione irreale e un giorno molto triste per tutti noi. Non so cosa dire, siamo tutti shockati"
Daniele Bennati, compagno di squadra ancora non crede all'accaduto: "Era proprio Wouter a tirarmi le volate, lo avrebbe dovuto fare anche al Giro se non fossi stato costretto a stare a casa. Ho piano un'ora di fila, sono sconvolto".
Gimondi: “A quella velocità basta un minimo errore e sei fuori”.
E infine, Brian Nygaard, team manager della Leopard: «Sono stati giorni di dolore grande per tutti noi. Abbiamo un dolore che non può sparire ma non si può tornare indietro. Ringrazio l’organizzazione del Giro, le squadre e i corridori per la solidarietà che ci hanno dimostrato. I compagni di squadra di Wouter hanno deciso di non continuare il Giro. L’hanno deciso loro e noi ci siamo rimessi alla loro decisione. Non ce la sentiamo di continuare».
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