“Giro di boa”: il punto sulla Liga rumena e il “giallo” dello Steaua senza identità

Creato il 20 febbraio 2015 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

SOS campionato rumeno. Durante la lunga sosta invernale una Liga già in forte crisi finanziaria (diversi club sull'orlo del fallimento) e tecnica (saccheggiata dei migliori calciatori e tecnici) viene ulteriormente sconvolta da sanzioni finanziarie, dalle obbligate cessioni dei migliori talenti e dall'inquietante "caso Steaua". Il calcio rumeno ritorna in campo in questo weekend...ma era il caso?

La Liga rumena riprende infatti con ben sette i club attualmente in situazione di insolvenza: Dinamo, Rapid, Cluj, Otelul, Petrolul (tutti ex campioni nazionali), Astra Giurgiu e Universitatea Cluj. Tutto ciò vuol dire giocatori che scendono in campo senza percepire stipendio da mesi e club costretti a vendere i migliori talenti accettando le prime offerte pervenute. Le situazioni più gravi quelle delle due prime concorrenti allo Steaua: il Petrolul è stato ulteriormente ridimensionato dopo l'arresto del suo proprietario nel mese scorso che ha costretto alla vendita dei migliori elementi in rosa; il Cluj ha "scoperto" poche settimane fa di non poter pagare un debito 11 milioni di euro alle autorità rumene ed è stato punito severamente con ben 24 punti di penalizzazione passando così dal secondo all'ultimo posto in classifica! Impossibile parlare di un campionato regolare. Il calcio rumeno è insomma al collasso, i club non sanno come reagire se non con continui cambi di guida tecnica (già sette i club ad aver cambiato ben due allenatori); lo stesso presidente della Federcalcio rumena (Răzvan Burleanu) si è detto molto preoccupato per il gran numero di club indebitati che impedisce la crescita della Liga, ancora di più il ct Iordanescu (subentrato a Piturca fuggito in Arabia, annusando l'aria pesante, nonostante il primo posto nel girone di qualificazione agli Europei) per una situazione che si ripercuote inevitabilmente anche sulla nazionale soprattutto per quanto riguarda i selezionabili di Cluj e Petrolul per una situazione che mina stabilità, fiducia e preparazione dei giocatori.

Rappresentativo della caotica situazione nella Romania del pallone è il "caso del brand Steaua" di cui ricapitoliamo le puntate precedenti: la "dead line" del Ministro della Difesa (che aveva accusato la Steaua di usare impropriamente nome, colori sociali e stemma) era scaduta il 15 dicembre, non rispettata dal club capitolino (il cui presidente Becali è in carcere dal maggio 2013, ricordiamo) che ha affrontato un braccio di ferro col Governo, per ora perso. Già nel finale del 2014 era sparito il "brand" dal proprio sito ufficiale, così come dal pullman; il presidente del Consiglio della Stella, Valeriu Argăseală, ha poi annunciato il 21 gennaio scorso che il gruppo "rosso-blu" userà l'anonimo acronimo " FCSB" al posto dello storico brand Steaua e un nuovo logo, ora rotondo stella a otto punte con la croce rossa con contorno
giallo; il tutto però non ancora "avallato" dagli organi competenti ma già usato nella semifinale di coppa vinta contro l'Astra. Storia ancora lungi dal vedere la fine (continuano le trattative per raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti) ma per lo status attuale non è ovviamente non digerito dalla tifoseria rossoblù, in particolare dalla curva Nord che, autodefinendosi confusi e disinformati, ha annunciato ufficialmente di non presenziare durante la partite di questa nuova "FCSB" fino a quando non sarà spiegata la situazione attuale e la futura strategia della squadra. Club capitolino quindi stra-capolista ma senza identità e senza più "stelle": via il centrale polacco Szukala (miglior difensore del campionato), il centrocampista Sanmartean (miglior giocatore in assoluto del 2014) e il bomber Keseru (miglior attaccante 2014), i primi due ai sauditi dell'Al-Ittihad Gedda per un milione complessivo e il terzo in Qatar (Al-Gharafa) per due milioni e mezzo, soldi per ora reinvestiti solo in parte nel riscatto dal Chievo del centrale Papp e nell'ingaggio dell'esterno mancino ventenne Enceanu dal Brasov, del terzino brasiliano Guilherme (ex Petrolul), del centrale della nazionale Tamas (ex degli odiati cugini del Dinamo, out fino ad aprile per una recente operazione al legamento crociato) e in prestito dal Charlton della punta Tucudean
(altro ex Dinamo).

Il rapido panorama sul mercato degli altri club è ovviamente sconsolante, composto da un via-vai quasi grottesco che vede l'arrivo nella Liga di ben pochi elementi di spessore: il Petrolul aveva già salutato il leader tecnico Albin (il fantasista uruguagio è finito in Messico per 300mila euro) che cercherà di rimpiazzare col ritorno in patria di Vasilache (ex Rapid e Pandurii, era finito in Corea), l' Astra Giurgiu è costretto a salutare il centrocampista Cristescu (alla Dinamo Bucarest), il terzino Matel (alla Dinamo Zagabria) e il bomber ghanese Bukari (anche lui in Arabia) rimpiazzati da un'infornata di stranieri (tra cui il centrale polacco Wolakiewicz e il terzino mancino portoghese Nuno Pinto ex Levski Sofia), la Dinamo Bucarest si rinforza ingaggiando due difensori portoghesi dal Brasov (il terzino Serginho e il centrale Machado) e riportando in Romania il portiere macedone Naumovski, il centrale Grigore e l'esterno Grozav, l' Universitatea Cluj saluta il centrale Ninu e il mediano Bucsa (rispettivamente in Bulgaria e in Ungheria) scommettendo su due olandesi (l'ala Zilijer e il centrocampista Van der Broek) e il 21enne terzino portoghese Martins, l' Otelul Galati in crisi nera prova l'ennesima rivoluzione (via il centrale bosniaco Sipovic e il mediano slovacco Karlik, dentro il portiere congolese Yves Makalambay ex vivaio Psv e Chelsea, il mediano Dica ex Rapid, il terzino cipriota Solomou, e il ritorno dell'esterno Iorga e l'esterno Yulu-Matondo ex Bruges e il centrale franco-senegalese Sissoko passato anche dall'Udinese), al Rapid completo restyling compreso il tecnico ( Pustai, reduce da due mesi e mezzo al Mures) e una dozzina di giocatori nuovi (tra cui i gemelli spagnoli Oriol, il centrale ceco Cmovs ex Nec, la punta olandese Benson ex Zwolle e il ritorno di due ex nazionali in cerca di rilancio come Daniel Niculae e Sapunaru), infine il Cluj che retrocesso all'ultimo posto cede inevitabilmente molti elementi tra cui il portiere portoghese Felgueiras (al Konyaspor per 800mila euro) ma non smantella la squadra e provando a conquistare una salvezza che avrebbe del miracoloso.

Il mercato più logico, conseguenza di una situazione finanziaria certamente modesta ma ordinata, lo fanno le tre sorprese di stagione: le neopromosse Targu Mures (in panchina dopo l'esonero di Pustai c'è ora Ciobotariu) e il Craiova (che, in assoluta controtendenza, sta addirittura investendo in un nuovo stadio da 30mila spettatori del valore di 55milioni di euro che sarà inaugurato nel 2017), dimostrano buon senso non modificando quasi nulla mentre il Viitorul della leggenda Hagi (che ha compiuto da poco 50 anni ma ringiovanito dopo essere tornato in panchina) si rinforza con l'arrivo dell'ex baby prodigio Fabrice Olinga (18enne camerunense, è il più giovane marcatore nella storia della Liga, arriva in prestito dalla Sampdoria voluto da Eto'o nella cui fondazione si formò l'ex Malaga) e dell'ex ala della nazionale Banel Nicolita (di etnia "rom" ex Saint Etienne e Nantes). Tra le decine di trasferimenti segnaliamo i "colpi" del Pandurii che sogna di scalare la classifica grazie alla permanenza del bomber Roman (la rivelazione rumena del 2014 è stato ceduto alla Steaua a cui approderà solo in estate), all'arrivo del mediano della nazionale Pintilii (in prestito dagli arabi dell'Al Hilal allenato da Reghecampf) ma soprattutto al ritorno (temporaneo anche il suo dall'Al Ahly) dell'idolo brasiliano Eric trascinatore nella scorsa stagione (in doppia cifra di gol e assist compresa la storica avventura in Europa League). CLASSIFICA: 43 punti Steaua Bucarest; 33 Petrolul; 30 Astra Giurgiu, TarguMures; 29 U. Craiova; 27 Botosani; 26 Dinamo Bucarest; 21 Viitorul; 19 Brasov; 18 Pandurii, U.Cluj, Gaz Metan; 17 Concordia Chiajna; 14 Ceahlaul; 12 Iasi, Otelul; 11 Rapid Bucarest; 10 Cluj

"Giro di boa": il punto sulla Liga rumena e il "giallo" dello Steaua senza identità ultima modifica: da


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :