Semplicemente imbattibile. Non ci sono altre parole per descrivere Peter Sagan, al quarto successo di tappa al Giro di Svizzera (dodicesimo stagionale). L’arrivo di Bischopszell, al termine di una frazione relativamente mossa, è perfetto per le sue caratteristiche: ultimi 400 metri al 4%, per di più con un pezzo in pavé. Lo slovacco esce male dall’ultima S ai 150 metri dal traguardo, sembra chiuso alle transenne, eppure…eppure è semplicemente Peter Sagan, e scaglia tutta la sua incredibile potenza nell’allungo finale, vincendo anche stavolta.
Del resto, la sua Liquigas, soprattutto a partire dai -30, si era sobbarcata il grosso del lavoro in testa al gruppo, al pari della Movistar del leader Rui Costa e della Lampre, per ricucire con i fuggitivi: all’attacco sin dalla mattina, l’esperto australiano Baden Cooke (GreenEdge), il maiorchino Vicente Reynès (Lotto), il danese Troels Vinther (Saxo Bank) e il forlivese Matteo Montaguti (Ag2r). Gli ultimi due tengono testa al plotone sino allo striscione dei -2, mentre gli altri avventurieri vengono riassorbiti pochi chilometri prima. Non c’è un vero “treno verde” per Sagan che pure, come detto, dà un altro saggio della sua immensa classe, precedendo il britannico Ben Swift (Sky) e l’australiano Allan Davis (GreenEdge). Nelle prime posizioni anche un redivivo Oscar Freire, sesto, davanti al veneto Marco Marcato e al bergamasco Alessandro Bazzana.
Dopo una serie di tappe interlocutorie, che non hanno scalfito la leadership di Rui Costa e le prime posizioni della classifica generale, il Giro di Svizzera entra nei tre giorni conclusivi che cambieranno faccia alla corsa: prima di due tappe alpine, domani si disputerà una cronometro di 34.3 km, peraltro molto mossi, attorno a Gossau, piccolo comune del Canton Zurigo.
Marco Regazzoni