L’acuto italiano della Guareschi “Pensavo al Giro da due mesi e volevo vincere!” è la firma italiana nei primi giorni della corsa. La Guarnier guida la corsa dopo la 2^ frazione con l’arrivo a San Fior Di Sotto, e il circo è tornato in città. Primi giorni di corsa per il Giro-Donne che, come da tradizione, non è stato pubblicizzato dalla RAI, mentre dalla Francia sapremo anche quando Nibali andrà in bagno e quanti cucchiaini di zucchero metterà nel caffé. Già in palla Gigi Sgarbozza, che fin dalla prima giornata di corsa ha saputo far capire di essere un commentatore con due palle così. In quel di Lubiana, nel mini-crono-prologo di due chilometri – pura vetrina su percorso ridicolo – la spalla tecnica di Piergiorgio Severini si esprime sulla pedalata dell’olandese Knetemann; “Questa atleta sta spingendo un rapporto un po’ troppo duro. Fossi in lei userei un dente in meno” per chi capisce un pelo di ciclismo, facile capire a che punto siamo con l’uomo che trasforma la vincitrice del prologo – Van Vleuten, anche lei olandese – in una tal; “Van Vlottenen”. Insomma, il circo è tornato in città. Giuseppe Rivolta, patron della gara, si esprime molto positivamente su quello che è stato il lavoro per sistemare la ‘sua’ creatura; “Credo che noi, come organizzatori, stiamo dando alle atlete il massimo per impegno e organizzazione, per gestire al meglio tutto quello che siamo capaci di fare. Molte ragazze sono contente, mi hanno fatto i complimenti anche per come si è lavorato sul discorso riguardante l’immagine e la preparazione di Lubiana.” Il prologo è dominato dall’Olanda con il trio Van Vleuten (o Van Vlottenen per un certo tizio) seguita dalla Brandt e dalla Knetemann. Nel post-prologo spazio al settimo posto di una soddisfatta Valentina Scandolara (Orica); “Chiudere il prologo a solo 3 secondi dalla vincitrice mi da morale e anche convinzione sul fatto che la mia condizione è già molto buona”. La 1^ tappa vera, Kamnic – Lubiana di 102 km. ci regala il bell’acuto di Barbara Guareschi, 24 anni, bergamasca, alla sua 1^ vittoria al Giro; “Ad essere sincera – affermerà nel dopo gara l’italiana – pensavo al Giro da due mesi, volevo vincere, volevo partir bene. Ho cercato la vittoria tutto l’anno e forse non ero riuscita a centrarla perché l’ho cercata troppo. Oggi la mia squadra è stata grande, ed è da gennaio che lo è. La gioia mia era anche per i sacrifici che fanno le mie compagne.” Nella terza giornata di gara (però 2^ frazione) si arriva in Veneto. L’Analfabeta fin dal giorno prima aveva parlato con convinzione di una frazione per velociste, tant’è che durante la notte sono spuntate due salite nel finale con pendenze che superano il 10%. Succede quando per l’ennesima volta leggi la tappa sbagliata nei fogli che ti mettono sotto al naso. La Gaiarine – San Fior Di Sotto è animata nel finale da un gruppetto di atlete di rango, con alcune favorite alla vittoria assoluta. Chi ha la meglio è Megan Guarnier che conquista tappa e maglia rosa in una giornata molto pesante per il caldo. Tra le componenti del gruppo delle prime atlete giunte al traguardo anche la nostra Longo Borghini che però fa pensieri da gregaria; “Sono contenta della mia prestazione (4^ di giornata) e nei prossimi giorni cercherò di aiutare Mara (Abbott) per centrare l’obiettivo principale che è quello di vincere la corsa”. Chiudo con una frase che l’Analfabeta ha regalato ai telespettatori durante la 1^ tappa per capire che nel ciclismo non t’inventi niente; “Bisogna sempre stare davanti per evitare le salite!” Ecco, per ora fermiamoci qua ch’è meglio.