"Ambasciator non porta pena" recita un detto... e infatti io non ne portavo e non ero una ambasciatrice, ma la portatrice a tutti gli effetti della notizia.
Poche ore prima del mio matrimonio una semplice pipì... quante ne facciamo in una vita di pipì? Non saprei, e fare un conto ad oggi mi diventa difficile... quindi sorvoliamo.
A volte, però, le cose a cui facciamo meno caso ti cambiano la vita.
Dovevo comunicarlo a lui. Come? Quando?
Per telefono mi sembrava poco carino e poi volevo guardarlo negli occhi e vedere ogni sua minima reazione, semmai non fosse svenuto prima di averne avuta qualcuna.
Dirlo prima o dopo il matrimonio?
Prima non vorrei che lo shock lo facesse scappare
Dopo non vorrei pensasse "ecco mi ha incastrato"
In realtà non ho pensato nulla di tutto ciò, ho solo visto scorrere tre ore davanti a me, in un attimo, ed eccomi a Palazzo Reale pronta per la celebrazione.
Come tutti i matrimoni che si rispettano sono arrivata vestita di bianco con cestino di fiori in mano e coroncina di fiori in testa accompagnata dalla mia testimone e da 2 damigelle, senza nessuna carrozza per non rischiare si trasformasse in zucca, ma comodamente in metropolitana, pagando anche il biglietto.
E come tutte le spose che si rispettano ad aspettarmi non c'era nessuno.
Sono arrivata prima dello sposo.
Lui è arrivato dopo di me e dopo alcuni amici.
L'ho visto arrivare, da lontano, sorridente e sicuro di sé accompagnato dal suo fotografo di fiducia, Fede - diminutivo di Federico - e dalla sua testimone.
Tutti e tre molto rilassati. La giornata di sole e il caldo li faceva sentire quasi in spiaggia a vederli.
Appena l'ho visto la mia salivazione ha iniziato ad aumentare, il battito si è fermato o forse ha talmente accelerato che non sono più riuscita a sentirlo, il mio viso ha assunto una paresi che agli occhi degli altri sembrava avessi un sorriso stampato in viso per la gioia.
Si avvicina, non riesco a dire nulla, anzi no qualcosa dico:
"la fioraia ti ha fatto il fiore per l'occhiello della giacca, guarda che bello devo mettertelo sulla giacca"
Lui mi guarda e mi sorride, ignaro di tutto.
Mettiamo su il fiore e mentre siamo circondati dagli amici che intanto arrivavano dico
-"Scusate, ho bisogno di parlare un attimo con lo sposo... Da sola!"L'espressione non sarà stata delle migliori e lo capisco dagli sguardi degli altri.
Insieme ci avviamo in disparte, mentre camminiamo mi viene da ridere o da piangere, sono quelle situazioni dove non capisci cosa ti sta accadendo.
Non ricordo bene le parole esatte, ma ricordo lui bello come il sole che mi guarda tra il perplesso e curioso, non capisce cosa mi sta succedendo e cosa c'è di così importante da comunicare in quel momento e in disparte lontano da tutti.
Senza respirare e guardandolo dritto negli occhi gli dico della pipì e delle lineette del test che erano due e rosa, lui senza fare una piega - stranamente ha capito al volo cosa stavo dicendo - con il suo sorriso che ora copre tutto il suo viso mi guarda e dice:
-" Vabbè ma è solo un test, è sicuro?"
-" I test sono sempre sicuri se danno due lineette".Continua a sorridere.
- "Perché mi guardi e ridi e non dici nulla? Cosa pensi?" -"Non penso niente, prima di pensare aspettiamo di essere sicuri, no?" -"Ma è sicuro!"-"Vabbè se è sicuro sono solo contento" - ride e mi bacia - "comunque aspettiamo di
avere la conferma, ora andiamo a sposarci poi si vedrà?" -"Ma sei contento?"-"Sì molto..." E inizia a ridere sempre di più e io con lui.
Il momento del Sì era vicino, mancavano pochi minuti, c'erano tanti nostri amici. Avrei voluto dirlo a tutti, ma non l'ho detto a nessuno... o quasi: con qualcuno non ho resistito.
E' stata una giornata speciale. Bella.
Ma sapevo che non finiva lì! C'era tutto un seguito che stava per iniziare.
Cosa sarebbe successo da quel momento?
di Onemarishow