Il castello di Bodrum
La veduta dal castello
Dopo un centinaio di metri si arriva nella zona del bazar. Si chiama bazar ma in realtà è un girone dantesco. Negozietti e bancarelle pieni di cianfrusaglie e vestiti taroccati si alternano a bar con tavolini in strada in viuzze strette e tortuose. Come se non bastasse, davanti a ogni negozietto e a ogni bar c’era il proprietario che cercava insistentemente di fare entrare ogni passante nel suo bugigattolo per vendergli qualsiasi cosa. Mi sono sentita veramente a mio agio in questo posto….Per fortuna c’è un’altra zona che costeggia il porto che è molto più carina, con bei negozi, bei ristoranti (c’è anche lo Starbucks!), aiuole ben curate… insomma, molto più civile.La zona del porto di Bodrum
Durante la nostra gita abbiamo anche visitato una moschea molo antica (del 1720). Io non ero mai entrata in una moschea e ho dovuto coprirmi il capo e indossare una gonna lunga (evidentemente sono abituati a ricevere turiste sprovvedute in braghette corte, visto che gonne e veli sono forniti all’entrata della moschea).Molto araba in questa foto.....
Luca un po' meno
La moschea
Entrare in una moschea mi ha veramente emozionata, ed è la cosa che più mi è piaciuta di Bodrum. Sebbene se all’interno fosse completamente spoglia e non ci fosse proprio niente da vedere, c’era comunque qualcosa di spirituale che aleggiava in quella moschea. Era una giornata calda e soprattutto al mattino non tirava un filo d’aria, e mentre gironzolavamo abbiamo incontrato alcune donne (anche giovani) vestite con pantaloni lunghi, camicie a manica lunga, e sopra a tutto ciò una specie di pastrano lungo fino ai piedi. Non potevo fare a meno di guardarle e chiedermi come facessero a resistere sotto così tanti strati di vestiti!!!