Gite fuori porta: Epsom Downs Derby Day

Creato il 08 giugno 2014 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra
Al museo in cui lavoro nelle sale dedicate alla pittura, c’è un delizioso schizzo preparatorio ad olio di una tela più grande dipinta tra il 1856 e il 1858 e posseduta da Tate Britain. Si tratta di Derby Day, di William Powell Frith.
Il Derby di Epsom, istituito nel 1779 deriva il suo nome da Edward Smith Stanley, il XII Conte di Derby ed era una delle occasioni (davvero pochine nel calendaro vittoriano) in cui le barriere sociali cadevano e persone di ogni classe sociale si ritrovavano per un giorno o due a frequentare lo stesso ambiente - anche se da qui a parlare di "socializzare" insieme sarebbe andare troppo oltre...

William Powell Friyh, The Derby Day.1856-8 © Tate

Che il Derby fosse una manifestazione importante lo dimostra anche la tragedia accaduta alla suffragetta Emily Davison che il 4 giugno 1913 fu travolta da Anmer, il cavallo del re Giorgio V e mori' all'ospedale di Epsom quattro giorni dopo a causa delle lesioni subite. Nelle immagini dell'epoca la si vede slanciarsi verso il cavallo per afferrarne le briglie, e certamente aveva con sé la bandiera viola, bianca e verde del WSPU. Coloro che volevano screditarla sostennero che avesse cercato volontariamente la morte, proponendosi come martire per la difesa della causa delle suffragette; mentre le sue compagne di lotta e le persone che più le erano vicine al contrario hanno sempre affermato che la sua intenzione fosse quella di attaccare la bandiera del movimento alle briglie del cavallo del re, per farla sventolare fino al traguardo, dando così grande visibilità alla causa del movimento in occasione di un avvenimento mondano tra i più importanti della Gran Bretagna.

1913 Emily Davison, colpita dal cavallo di Re Giorgio V, è a terra priva di sensi.

 È tradizione che in occasione del Derby, la famiglia della mia dolce metà si riunisca al completo: fratelli, sorelle, nipotini/e, cugini etc etc sparsi in lungo e in largo per l'Inghilterra convergono in questo giorno nella casa dei genitori, e tutti insieme si va all'Epsom Racecourse per trascorrere un colorato pomeriggio a godersi lo straordinario mix di umanità varia ed eventuale che popola l'ippodromo (sperando che non piova...).

Epsom darby Day caracters


Una manifestazione come il Derby non potrebbe entusiasmarmi di più che da quando ero piccola ho sempre avuto una passione sfegatata per quei meravigliosi animali che sono i cavalli. Tanto che dopo aver visto Gran Premio con Elizabeth Taylor volevo diventare un fantino. Avendo fallito miseramente in questo senso, i cavalli mi accontento di ammirarli da lontano. Come qui al Derby dove non mancano le occasioni per ammirare queste splendide creature e tra i fantini celebri anche il nostro connazionale Frankie Dettoriche dopo qualche... ahem...problemino che gli ha causato una squalifica di sei mesi è tornato a gareggiare alla grande e oggi ha anche vinto una delle gare del Derby.

Frankie Dettori


Ma per me la cosa più divertente, sociologicamente parlando, è che basta guardarsi attorno per accorgersi di quanto poco sia cambiato dall’epoca vittoriana. Che se ogni anno migliaia di spettatori si riversano all'ippodromo per assistere ad una delle corse più prestigiose della Gran Bretagna, come accadeva nell'epoca vittoriana, l'uguaglianza arriva dove arriva il portafogli.

Derby Day, Epsom Downs Racecourse. 2014 © Nebbiadilondra

E mentre  i V.I.P. (o chi semplicemente può permetterselo) se ne stanno tranquilli in tribuna con in guanti e cappello a sorseggiare champagne e a bere bicchieroni di Pimm's, i comuni mortali (come noi) se ne stanno sul prato con il pranzo al sacco e qualche lattina di birra. Ma in entrambi i casi, il divertimento è assicurato. Con buona pace dell’uguaglianza...

Derby Day, Epsom Downs Racecourse. 2014 © Nebbiadilondra


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