Di una cosa però sono certo, che il perbenismo con cui quel rimasuglio di media che si possono definire di opposizione trattano la querelle è deludente e ambigua: fare della questione semplicemente un fatto privacy violata è quasi come dire che ci sono aspetti vergognosi, devianti, di cui non si dovrebbe parlare se non per iniziativa o consenso dell’interessato perché toccano l’essenza di una persona. E’ insomma un modo come un altro per conferire all’omosessualità un che di oscuro e scandaloso e accreditare un conformismo sessuale ipocrita.
Non credo che i dieci, i quali si apprestano proprio in questi minuti alle vie legali, avrebbero reagito se si fosse pubblicato il fatto che sono eterosessuali, nonostante che per alcuni, specie per i più omofobi, la cosa potrebbe suonare sorprendente. Il problema non è quello della tolleranza e della privacy, ma in , prospettiva semplicemente quello di considerare del tutto insignificanti per le modalità sociali e civili le propensioni sessuali di ciascuno.
Ma visto che proprio questi dieci si battono per rendere una “normalità” che nemmeno gli appartiene come dirimente, che gli stessi esibiscono machismo parolaio o venerazione per la famiglia tradizionale e operano per tenere dentro un ghetto mentale e legislativo una fascia di popolazione alla quale fra l’altro appartengono, il problema è quello della loro credibilità politica. A me non interessa nulla cosa facciano, ma nel momento in cui attribuiscono proprio a questo elemento un senso politico e applicano discriminazioni, diventano del tutto inaffidabili. Che essi pretendano di stabilire chi si debba amare o con chi ci si debba formare una famiglia, è uno dei fatti più avvilenti di questa Italia.
E sono inaffidabili non solo per questo, ma anche perché cercano di salvarsi dalla discriminazione che essi stessi collaborano ad instaurare o a ribadire, attraverso il privilegio della loro posizione. Se gay e lesbiche hanno meno diritti degli altri grazie alla loro opera, a loro importa poco. Gli importa di essere rieletti prestandosi ad ogni commedia del perbenismo più vuoto, perché così saranno in grado di superare in via del tutto personale e ineguale gli ostacoli sociali posti per chi vive le medesime situazioni. Insomma sono casta al massimo grado e livello rappresentando in definitiva nient’altro che se stessi e i loro interessi individuali.
Ecco perché la privacy in questo caso è una tela lisa: finisce per nascondere non solo la persona, ma anche il politico.