Trama: Doug Simpson è padre single di due figlie, Katie e Bonnie. Tanto la piccola, Bonnie, è sgamata e carina, quanto Katie, quindicenne, è bruttina ed impacciata... ma le cose cambiano quando, per il compleanno, Katie decide di rinnovare il look, diventando così la preda più ambita dei ragazzi della città, con sommo sconcerto del padre...
Una ragazza vestita di bianco scende lentamente le scale sulle note di Venus, mentre il padre la osserva esterrefatto: questa è la scena chiave, indimenticabile, di quella grandissima supercazzola anni '80 quasi '90 che è Giù le mani da mia figlia, film stupidissimo ma entrato a forza nell'immaginario e nei ricordi di chi, a quell'epoca, era ancora un bambino o poco più. Ovviamente rientro anche io nella categoria. Erano anni (almeno una ventina, direi) che non guardavo Giù le mani da mia figlia ma mi è bastato un fotogramma per ricordare immagini, tormentoni, battute, persino le improbabili mise del brutto anatroccolo Katie e la grandiosa colonna sonora che inanella uno dopo l'altro pezzi da novanta come California Dreamin, You Really Got Me, Maniac, Oh Yeah, Incense & Peppermint, La Bamba e mille altre hit che erano già delle oldies all'epoca e rendono la pellicola ancora più "mitica" di quanto già non la facessero i ricordi d'infanzia distorti. Certo, arrivare alla fine di Giù le mani da mia figlia senza mandare a quel paese almeno uno dei coinvolti, all'età di 33 anni, è praticamente impossibile perché il film è pieno di momenti da mettersi le mani nei capelli, in primis la pretesa di far passare una sgnoccolona come Ami Dolenz per cesso inguardabile infagottandola dentro abiti di almeno tre taglie più grandi e nascondendole il viso sotto occhialoni e apparecchi: bastano infatti una visita dal dentista, delle lenti a contatto e, SOPRATTUTTO, una permanente per trasformare un paracarro in donna angelo ambita da ogni ragazzo del circondario (o scemina, ma non potevi farlo prima??) quindi già l'assunto iniziale è imbarazzante di per sé. L'altro da mandare a quel paese, neanche a dirlo, sarebbe poi il padre, Doug, che praticamente diventa uno stalker psicopatico perché la figlia ha cominciato a comportarsi come una qualsiasi normale quindicenne, cercando schemi di comportamento sui manuali scritti da uno strizzacervelli ancora più psicopatico di lui. Giù le mani da mia figlia verte interamente sui tragicomici tentativi di questo "padre modello" di controllare la sua primogenita, tentativi che, inevitabilmente, coincidono con una progressiva discesa negli inferi in grado di distruggere completamente la soddisfacente vita amorosa e professionale del protagonista, schema tipico della maggior parte delle commedie USA dell'epoca.
E quindi, colonna sonora e ricordi a parte, cosa rende questo film degno di essere inserito ancora oggi nell'olimpo delle supercazzole cult? Beh, già uno che si chiama Tony Danza conferirebbe a qualsiasi pellicola tanti di quei punti trash da assicurargli visioni e recuperi da qui all'eternità: con quella faccia da Matthew Broderick invecchiato, da italoamericano parvenu medio, da latin lover convertitosi alla monogamia, da sfigato che se la crede ascoltando vecchi vinili e guidando macchine fighe non si può non volergli bene per tutta la durata di Giù le mani da mia figlia, soprattutto quando duetta con l'ex Vizzini Wallace Shawn che, ammettiamolo, qui da veramente il bianco. E poi, poverelli, spuntano due attori ancora alle prime armi che di strada, a modo loro, ne avrebbero fatta parecchia: Dana Ashbrook nei panni del rockettaro Joey e Matthew Perry in quelli del viscido Timothy. Il primo ha sicuramente folgorato David Lynch con la sua pettinatura alla Eraserhead e si è probabilmente guadagnato il suo posto in Twin Peaks grazie a quel nido di chiurlo che porta in testa per tutto il film spacciandosela anche per gran figo, il secondo invece interpreta il ruolo dello stronzetto figlio di papà con una facciotta ciccia e tenerella da bambino che lo rende incredibilmente inadatto per la parte.. e non a caso Chandler Bing era un caciarone, mica un tombeur de femmes! Con questo, mi dispiace ma finiscono i pregi di Giù le mani da mia figlia e se non ve ne frega nulla di tutto quello che mi ha sempre portata a guardare con occhio indulgente un film che, fondamentalmente, racconta la storia di un pazzo ossessionato dal seno della figlia e di un'adolescente che improvvisamente scopre quanto tiri più un pelo di ... che un carro di buoi, lasciate pure perdere. Però, siccome l'estate è il momento migliore per riscoprire queste trashate, potreste anche divertirvi!
Del mitico Wallace Shawn, che interpreta il Dottor Fishbinder, ho già parlato QUI.
Stan Dragoti è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Mister mamma, Amore al primo morso e L'uomo con la scarpa rossa. Anche sceneggiatore, ha 82 anni.
Tony Danza (vero nome Anthony Salvatore Iadanza) interpreta Doug Simpson. Americano, ha partecipato a film come Don Jon e a serie come Taxi e Love Boat. Anche produttore, regista e stuntman, ha 63 anni.
Catherine Hicks interpreta Janet Pearson. Americana, ha partecipato a film come Peggy Sue si è sposata, La bambola assassina, La bambola assassina 3 e a serie come Settimo cielo. Ha 63 anni.
Ami Dolenz interpreta Katie Simpson. Americana, ha partecipato a film come Ticks - Larve di sangue, Spiritika 2 - Il gioco del diavolo e a serie come General Hospital, Genitori in blue jeans, Il mio amico Ricky, La signora in giallo e Bayside School - The College Years. Anche produttrice, ha 45 anni.
Dana Ashbrook interpreta Joey. Indimenticabile Bobby Briggs della serie Twin Peaks, ha partecipato anche a film come Pomodori assassini, Il ritorno dei morti viventi 2, Waxwork - Benvenuti al museo delle cere, Fuoco cammina con me e ad altre serie come Oltre i limiti, Jarod il camaleonte, Streghe e Dawson's Creek. Anche sceneggiatore, ha 47 anni e tre film in uscita.
Matthew Perry interpreta Timothy. Meglio conosciuto come il Chandler Bing di Friends, lo ricordo anche per film come Mela e tequila, FBI: Protezione testimoni, Tutta colpa di Sara e FBI: Protezione testimoni 2, inoltre ha partecipato a serie come Il mio amico Ricky, Genitori in blue jeans, Beverly Hills 90210, Ally McBeal e Scrubs. Anche produttore, sceneggiatore e regista, ha 45 anni.
Tra gli altri attori segnalo la presenza di Dick O'Neill, il padre di Janet, che ne I giustizieri della notte interpretava il mitico Moon. Giù le mani da mia figlia vanta persino un presunto "plagio" serbo dal titolo Mi nismo andjeli 2 (conosciuto nel mondo come We are not angels 2) di tale Srđan Dragojević che, ovviamente, ha negato ogni "colpa" e ha dichiarato di aver voluto omaggiare la commedia USA anni '80 in generale. Con tutto il rispetto, non credo recupererò mai questo film ma se Giù le mani da mia figlia vi fosse piaciuto consiglio la visione di Ragazze a Beverly Hills e Ma dov'è andata la mia bambina?. ENJOY!