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Giudici, tre racconti di Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo

Creato il 04 ottobre 2011 da Annare

Giudici, tre racconti di Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli e Giancarlo De CataldoGiudici e Magistrati sono persone, certo sbagliano anche loro, per fortuna, l’essere umano commette errori, eppure tendiamo ad attaccarli troppo spesso, come se il loro lavoro ci desse fastidio. Sono persone che lavorano per lo Stato, lo stesso Stato che dimentica, che ignora e che li offende come se morire per uno Stato fosse cosa normale, ovvia, quotidianità. Einaudi propone Giudici, tre racconti scritti da Andrea Camilleri, Luca Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, tre giudici, tre punti di vista davvero differenti, a tratti drammatici e a tratti ironici.

Andrea Camilleri ama la sua Sicilia, la Sicilia della mafia, o maffia perché strada facendo ha perso una f, la Sicilia degli atteggiamenti, delle minacce e dei favori, dei colori e dei sapori, e in quella terra invia un Giudice torinese, ignaro di usi e costumi dell’isola incantevole, attratto dai cannoli e incapace di cogliere atti ostili nei suoi confronti. Un giudice eroe, non per coraggio, ma per incapacità di cogliere il pericolo, rigido sostenitore della legge e uomo goloso, capace di stupirsi perché tutti sembrano sapere tutto in anticipo, e capace di far funzionare un tribunale nonostante i diversi tentativi di intimidirlo.

La Bambina di Carlo Lucarelli è un giudice giovane, troppo giovane, ma un poliziotto coraggioso le salva la vita e lei, che sembra una ragazzina, si addentra nei misteri dei Servizi dello Stato, nei conti celati, nella finanza proibita “Io sono un giudice, un magistrato, e ci sono due cose che sono obbligata a fare. Una è fidarmi. Lei è un clandestino, io no. Io sono parte del sistema che difendo e che devo mantenere sano. (…) – La seconda cosa? – Andare avanti. Non posso fare finta di niente e lasciar perdere.”

Giancarlo De Cataldo racconta di un procuratore che si paga la benzina di tasca propria e fa sogni strani, organizza il suo arresto, ma al suo risveglio, o non è un vero risveglio? Tribunali e udienze lo attendono, si scontra con i cattivi; ma che accade quando i cattivi sono anche le vittime?

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