Sembrano piccole cose, ma sono i singoli specchi di una realtà e di una vita intera, siamo noi! Se non ce ne accorgiamo, non ci lavoriamo secondo me è molto limitante... noi crediamo che le nostre convinzioni e le nostre scelte di vita in base a una nostra etica personale siano la vita "vera" e "giusta", e muovendoci di conseguenza costruiamo la nostra dimora mentale fatta di mura invalicabili con tanto di porta blindata... ...e più sono alte queste nostre convinzioni limitanti, più avremo sempre una giustificazione per dire che l'altro frequenta posti strani, compie scelte per noi ormai superate (come se fossimo degli illuminati), e fa una vita "sbagliata" rispetto alla nostra.
E io? Non penso mai a me stessa? Non esco mai da me stessa?
Renè Magritte, La fata ignorante.
Guardando un'opera del mio pittore preferito (v. immagine) mi è sorto un pensiero creato da una mia personale interpretazione del quadro. Una volta che giudico è come se io avessi bisogno, per sopperire a una paura, un'emozione spiacevole, di costruirmi una mia realtà e una mia identità che invece di essere di supporto alla mia personalità, sono portate esasperatamente ad essere imprescindibili, proprio come ho detto prima, come dei muri invalicabili in cui nascondersi, proteggersi. E' come se una persona credesse di avere la vita più chiara e semplice, con contorni ben definiti, insomma, come se nel suo buio mentale volesse accendere una candela per vederci meglio... ma questa candela emette nuovamente buio... non luce... il buio "dell'ignoranza".Dato che in questo bel calderone ci sono anche io, che dire... work in progress!
Pubblicato da: Elena Bevini - Modena