Sentirsi dodicenne a 26 anni può essere molto frustrante, ma è anche l'unica cosa da fare in certi casi. Giulia almeno la pensa così e quando ci racconta la sua storia è la tenerezza ad avere il sopravvento. " Rifare l'adolescenza da adulti è difficilissimo perché a volte si è troppo razionali, non ti va di sbagliare niente e cerchi risposte su risposte ".
La storia comincia dieci anni fa, quando la ragazza lavora come operatrice di call center a Roma. " Mi ero appena laureata in Lettere, col massimo dei voti, ma se volevo iniziare ad avere la mia indipendenza, dovevo per forza di cose guadagnare dei soldini". Non è il lavoro dei sogni e Giulia lo sa benissimo, ma c'è almeno un motivo che la spinge ad andare in ufficio tutti i giorni. " Si chiamava Fabrizio. A volte solo sapere di incontrarlo in turno a lavoro mi faceva svegliare felice ".
Brava Giulia!
Non c'è nulla di male ad avere una cotta per un collega. Diventa tutto più complicato però quando si scopre che il ragazzo in questione è fidanzato. " Aveva da tempo una relazione prendi e molla con Chiara, una studentessa di Filosofia. Mi dispiace ammetterlo, ma l'ho odiata da morire e ne ero gelosa". Giulia decide allora di corteggiarlo in maniera romantica, lasciandogli cartoline con scritto "Ti amo" sul parabrezza della macchina. " A Capodanno gli lasciai un calendario ben impacchettato. Ogni giorno dell'anno aveva un cuoricino disegnato. Bel modo di passare la domenica pomeriggio, vero? "
Giulia non pensarci
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