Aldinucci è stato uno dei protagonisti della nostra seconda compilation, quindi sul sito c’è modo di documentarsi ampiamente su di lui. Aer esce per la russa Dronarivm, un’etichetta ancora piccola che pian piano cerca di ritagliarsi uno spazio nel mondo dell’ambient music. Giulio è un eclettico, mescola suoni digitali e organici in misure sempre diverse, assorbe influenze di vario tipo (ci ho sentito, tra le altre cose, la 12k come il solito Hecker) e – senza stravolgimenti – prova a dire la sua, sempre in modo trasognato e sempre spaziando tra solarità e malinconia. Di sicuro Aer è il titolo adatto per questo disco, dato che – anche quando il sound aumenta in termini di fisicità – ci si sente sempre sospesi, fluttuanti, con la realtà (cioè i field recordings) che si accende e si spegne, appare e poi sfuma, sempre grazie alla bravura di Aldinucci nel giocare con la nostra percezione. Rispetto ai lavori passati, mi sembra proprio che sia riuscito ad accentuare gli aspetti suggestivi della sua musica, ridimensionando quelli meramente concreti.
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