Giuseppe Giusti
Giuseppe Giusti (Monsummano Terme, 1809 – Firenze, 1850)
“Non so se le cose che scrivo siano popolari perché prima bisognerebbe stabilire una volta per sempre cos’è popolo; so che amo il popolo vero, e che mi tengo a onore di battezzare nell’inchiostro i modi che gli nascono vivacissimi sulle labbra e che molti non ardiscono di raccogliere, come se scottassero… Tengo per indubitato che i veri più ardui, senza scemarli di grado, possano esprimersi, starei per dire, con un linguaggio da serve; ma il male è che, scrivendo, ci ballano davanti, su per il tavolino, le larve accademiche invece delle moltitudini che chiedono pane e lume per vederci. Per me studio il popolo e vado a nozze quando o negli usi o nelle parole mi si fa sentire figliolo legittimo del suo paese.”
( Giuseppe Giusti, Lettera in una lettera al Grossi )
Raccolta di proverbi toscani, 1853
Poesie, 1924
Tutti gli scritti editi e inediti di Giuseppe Giusti, 1924
Epistolario di Giuseppe Giusti, 1932
Cronaca dei fatti di Toscana (1845-1849), 1948