Monumento di Giuliano de’ Medici nella Basilica di S.Lorenzo opera di Michelangiolo Buonarroti
Il Pontefice Leone X ammonito da tante morti de’ suoi congiunti fece dar principio col disegno del Buonarroti alla Sagrestia nuova di S. Lorenzo per inalzarvi i sepolcri del Fratello e del Nipote, i quali sono ammirati, come i più felici sforzi del genio di Michelangiolo.
Sull’urne sepolcrali riposano quattro figure, 1′ Aurora , il Crepuscolo , il Giorno e la Notte . Il loro allegorico significato è soggetto a varia interpetrazione. Se l’imprese di Giuliano e Lorenzo avessero meritata la fama di un Alessandro, si potrebbe convenir col Vasari, che tutte le parti del mondo piangessero la morte di questi Duchi, ma l’iperbole è troppo strana. Il giudizioso spettatore le considera piuttosto come l’emblema della brevità della vita.
Giacciono sull’ arche del Monumento, eretto alla memoria di Giuliano de’ Medici , il Giorno e la Notte.
La scienza anatomica, la magistrale intelligenza dei nudi fieramente atteggiati, la verità e l’artificio dei muscoli attestano nella figura del Giorno quel vigore di genio straordinario , di cui la Natura fu tanto a Michelangiolo liberale. La figura è imperfetta; ma trova, se puoi, marmo più animato di questo . L’ aureo detto Virgiliano “vivos ducent de marmore vultus” a chi meglio conviene che al divin Buonarroti ? In Lui sempre la materia s’accorda all’intenzione dell’arte.
E che potrò io dir della Notte, esclama il Vasari, statua non rara, ma unica ? In essa conoscesi non solo la quiete di chi dorme , ma il dolore di chi perde cosa grande e onorata. Il Buonarroti le fece la Luna in fronte, e 1′ uccello notturno a’ piedi, emblemi della Notte; sebbene gli antichi la fingessero una donna con due grandi ali nere, con ghirlanda di papaveri in capo , e con manto circondato di Stelle; simboli più convenienti al pittore che allo statuario.
In lode della Notte furono scritti i seguenti versi :
La Notte che tu vedi in sì dolci atti
Dormire , fu da un angelo scolpita
In questo sasso ; e perchè dorme , ha vita :
Destala, se no ‘l credi , e parleratti .
E’ fama che Michelangiolo in persona della Notte rispondesse cosi :
Grato mi è il sonno , e più l’ esser di sasso .
Mentre che il danno , e la vergogna dura ,
Non veder , non sentir m’ è gran ventura :
Però non mi destar ; deh parla basso .
Giuliano , ultimo figliuolo di Lorenzo il Magnifico , fratello di Leone X , cugino di Clemente VII , non ebbe alcun figlio dalla sua moglie Filiberta di Savoja, ma prima del suo matrimonio aveva avuto un figlio naturale , che fu il celebre Cardinale Ippolito , riconosciuto come un rampollo della stirpe Medicea. Fu dal Pontefice eletto Capitan generale della Chiesa Romana ; ebbe dal Re di Francia il Ducato di Nemours, e dal Re d’ Inghilterra l’ordine della Giarrettiera. Era di liberali costumi, e molto amato dai cittadini , perchè dai fatti non aveva dissimili le parole. Splendido Mecenate dei letterati, fu dal Bembo introdotto come interlocutore nel Dialogo della Lingua Italiana , e dal Castiglione nel Cortigiano .
Afflitto da lunga malattia morì in età di 37 anni nella Badìa Fiesolana con dispiacer grande dei Fiorentini.
La sua Figura si vede assisa in abito militare Romano , caratteristica del suo grado di Generale di Santa Chiesa . Lodano gli artisti la dignità del sembiante , 1′ incassatura degli occhi , il profilo del naso, i capelli , le braccia, il nobile atteggiamento.
( Giuseppe Gonnelli, brano tratto dal libro “Monumenti sepolcrali della Toscana” con disegni di V.Gozzini incisi da G.P.Pasino sotto la direzione del Cav. P.Benvenuti e L.De Cambray Digny – Firenze, 1819 )