In effetti, l’omicidio del “mio” comandante della guardia svizzera può ricordare quello che hai citato, non fosse altro per la vittima e per l’ambientazione. È però solo un elemento della trama del mio libro. Come altri elementi (incendio alla cappella del Guardini, ad esempio) è ispirato a fatti reali. Tutto ciò che è stato costruito attorno, però, è pura invenzione. Mi piace disseminare la trama di elementi riconoscibili dal lettore. Danno veridicità alla narrazione e rendono il tutto più credibile. Come si suol dire: tante volte la verità supera la fantasia...
"La cospirazione degli illuminati" ha un'impronta molto "internazionale": quale sono i tuoi riferimenti letterari e quanto ti sei ispirato a loro?Sono cresciuto con le spystory di Le Carré e Forsyth. Più di recente ho amato anche Dan Brown e, come lui, molti scrittori che hanno ambientato le loro storie in Italia. Credo di aver sintetizzato tutto quello che più mi piaceva dei miei scrittori preferiti e, sfruttando la mia italianità, ho raccontato una storia sicuramente di stampo internazionale (ambientata tra il sud America, l’Europa ed il medioriente)... ma con forti radici anche a Roma e in Vaticano.
Come si è svolto il lavoro di documentazione per la scrittura de "La cospirazione degli Illuminati"?
la Sacra Sindone:
la reliquia più importante della Cristianità
Questa domanda mi fa sorridere... Il centralinista della Guardia Svizzera probabilmente si ricorderà di me: ha ricevuto molte mie telefonate e qualche volta mi ha anche risposto. Per il resto, quello che non conoscevo di persona (come l’approfondimento scientifico sulle cellule staminali) me lo sono fatto spiegare da esperti... e poi, a differenza di Le Carré noi abbiamo a disposizione internet... basta sapere dove cercare!
Il thriller sponistico, le cospirazioni... che cosa ti porta verso questo genere letterario e perché?La mia passione per questo genere. Sembra banale, ma scrivo quello che mi piacerebbe leggere!Le indagini degli omicidi descritti ne "La cospirazione degli Illuminati" vengono affidati a una giovane donna, Stella Rosati, sulla quale pesa anche la presenza di un padre molto ingombrante. Come è nato questo personaggio?Stella Rosati è il perfetto mix di due persone realmente esistenti. Una, che ho conosciuto tempo fa, era “oppressa” (credo lo sia tutt’ora) dalla figura ingombrante di suo padre... che però non era un onorevole! La sua storia mi è sembrata carina e l’ho mescolata con la storia di un altro conoscente. In ogni personaggio c’è poi qualcosa di autobiografico... decidi tu cosa.Sull'urlo di copertina vieni citato come "Il Dan Brown italiano": proprio in questi giorni il celeberrimo autore statunitense torna il libreria con "Inferno". Quanto ti riconosci in questa identificazione?Il mio libro, per ambientazioni Vaticane, è simile ad Angeli e Demoni. Il mio stile è diretto, senza troppi fronzoli, un po’ come il suo. A parte questo credo che i due libri non abbiano nulla in comune. La storia è completamente diversa... anche se capisco che è necessario, sul piano editoriale, cercare di dare una indicazione al pubblico, soprattutto, come nel mio caso, quando l’autore è poco conosciuto. Sono curioso di sapere cosa scriveranno per il prossimo libro...Che cosa bolle in pentola?Tante cose, ci sono ancora tante cospirazioni da raccontare... Certamente ci sarà un nuovo romanzo con alcuni dei personaggi di questo, quasi uno Spin-off. Ci sono poi altri progetti in cui Newton Compton mi sta coinvolgendo ma avremo modo di riparlarne nei prossimi mesi.Grazie a Giuseppe per l'intervista. Io vi lascio con il booktrailer de "La cospirazione degli Illuminati":