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Giuseppe Torchio: “Il direttivo Aato potrà essere revocato con iniziativa di sfiducia e il ricorso alla Magistratura da parte del Comitato acqua pubblica obbligheranno un nuovo corso”

Creato il 12 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

CESSIONE PATRIMONIO IMMOBILIARE PROVINCIA E COMUNE, PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA.

MOLTI HANNO SCRITTO: A CREMONA “RISCHIO DEMOCRAZIA”

 

Prima ancora del portafoglio e dell’ambiente c’è un rischio “democrazia”:  leggendo le reazioni scritte e online, i cittadini  - il 40% che non va a votare e quelli che ancora ci vanno – non perdoneranno lo spudorato tradimento del volere popolare. Formigoni ed i suoi giullari cremonesi hanno ben più d’un semplice raffreddore: per questo a Cremona, con connivenze fino a ieri impensabili,  si accelerano processi devastanti, si conferiscono le proprietà immobiliari della Provincia, facendoci pagare l’affitto per i palazzi usati dall’Ente, si vogliono fare appartamenti nelle caserme dei Carabinieri – e presto succederà anche per il Comune – e si cede ai privati l’acqua pubblica. Dall’unità d’Italia in poi questo non s’era mai verificato. Vogliamo fare la provincia con Lodi, dove l’acqua è rimasta pubblica e con Mantova, dove non si  cedono le proprietà dell’Ente. Ma con quale coordinamento?  I cittadini, come ovunque s’è privatizzato, pagheranno di più e non ho mai trovato gente di buon cuore che entrasse in società per spirito francescano e mossa dalla carità. E in tutta Europa, Francia e Germania in testa, le amministrazioni locali lavorano per riprendersi la gestione del ciclo dell’acqua, non penso perché frau Angela Merkel è comunista. Al rischio del “trasformismo”, che in Italia impera dai tempi di Depretis, si aggiunge la cronica difficoltà della macchina dei controlli della qualità dei servizi erogati, non solo a livello tariffario ma anche a livello ambientale ed il rischio di perdere di vista gli interessi comuni in cambio del businnes dei privati.

 

ANCHE IL COMUNE DI CREMONA HA GETTATO LA MASCHERA MA MAGISTRATURA, SINDACI E VICENDA FORMIGONI POSSONO RIMETTERE IN GIOCO LE DECISIONI

 

In questi mesi il Comune di Cremona ha fornito quattro diverse versioni in materia idrica. Intanto, per responsabilità della precedente amministrazione sono stati scaricati 40 milioni per l’acquisto delle fogne sulla groppa di Aem e da Aem alla costituenda società unica. Ma non risulta, invece, che l’attuale Giunta di Cremona abbia chiesto una riduzione del faraonico piano di investimenti dell’Aato. Se continuiamo ad alzare l’asticella non troveremo nessuno in grado di fare il salto ma se l’abbassiamo al livello delle esigenze reali di una società in declino industriale ed economico troveremo le risorse. Non mi risulta che Cassa Depositi e Prestiti e Banche, locali e non,  neghino i finanziamenti a fronte di entrate certe o “captive” come le bollette dell’acqua. Tra l’altro, a breve, Padania Acque potrà aggiungere 3 milioni di finanziamento derivanti dalla mancata corresponsione dei dividendi ai soci  generando investimenti potenziali di 15-20 volte superiori. Comunque i ricorsi alla Magistratura preannunciati dal Comitato per l’Acqua Pubblica,uniti al blocco della decisione adottata da un direttivo Aato che non rappresenta la gran parte dei Comuni e dei cittadini  e che potrà essere revocato con apposita iniziativa di sfiduciaa cui si aggiunga la salute precaria di Formigoni , obbligheranno, certamente, ad adottare la soluzione qui indicata e che da tempo proponiamo a sordi che non vogliono sentire.

 

Lista Torchio

Lista Civica Provinciale

 

Cremona, 12 ottobre 2012

 

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