Giuseppe Ungaretti ” Sentimento del tempo”

Da Lielarousse

Roma 6 dicembre 2013

                        E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra,
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all’Eterno
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: – Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai di avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

La lirica di Ungaretti pur prendendo le mosse dall’esperienza personale, si solleva ad una sfera d’universalità dove il dolore individuale s’immedesima col dolore di tutti e diviene il riflesso d’un comune destino di pianto e d’angoscia.

“La poesia, di sopra trascritta,  è dedicata dall’Ungaretti alla madre, il poeta s’illumina alla fiduciosa speranza che per la sua anima, quando un giorno sarà dinanzi al tribunale divino, si leverà la preghiera d’intercessione della madre, immobile e intimamente commossa, verso Dio.
La donna nella preghiera sarà umile e decisa a un tempo e, solo dopo il celeste perdono, oserà guardare il proprio figlio per ritrovarlo purificato e innocente come quando era un bambino, da lei tanto amato.
E allora un sospiro di sollievo e di liberazione si sprigionerà nel petto materno.
La scena solenne e intensa è dominata da un ritmo lento contrassegnato da brevi parole, pochi gesti e lunghe pause”

A domani

Lié Larousse

 

      



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