Allontanamento ingiustificato dal luogo di lavoro
Allontanarsi dal posto del lavoro in sé e per sé non costituisce una giusta causa di licenziamento (tranne il caso di uscire senza passare il cartellino come avveniva per diversi dipendenti pubblici come avrete visto nei numerosi servizi in televisione) in quanto come sono certo che saprete le aziende mediamente strutturare sono state obbligate ad erogare un certo numero di ore di formazione per insegnarvi che dovete, e non potete, ogni certo numero di tempo allontanarvi dal PC, computer o come lo chiamano i medici il videterminale formare i loro dipendente
La pausa da video terminale: Quanto posso allontanarmi dal PC?
La Legge stabilisce che il lavoratore ha diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro continuo al videoterminale o PC senza possibilità di cumulo all'inizio e al termine dell'orario di lavoro.
Questo perché non si possono stare 6 ore al PC e dopo allontanarsi per 45 minuti in quanto la finalità della normativa è quella di tutelare la salute e che ha stabilito intervalli fissi di 15 minuti ogni 120 di lavoro. Rischiamo di entrare nel maniacale ma v'è da dire che nel calcolo dei 15 minuti di interruzione non sono compresi i tempi di attesa per lo spegnimento o l'accensione del PC, neanche avesssimo un ispettore con il cronometro dietro le spalle...
Tuttavia questi 15 minuti sono considerati parte integrante dell'orario di lavoro e come tali saranno retribuiti con la stessa tariffa oraria. Questo sempre che non vi siano altre discipline legate alla particolare titpologia di lavoro (come avviene per i controllori di volo per esempio) oppure per accordi contrattuali raggiunti fra le rappresentanze dei lavoratori e l'azienda.
Approfittarsi della pausa caffè
Allontanarsi frequentemente senza un motivo per la pausa caffè può prestare quindi il fianco ad un licenziamento qualora non sia il soddisfacimento di un disposto normativo ma sia un mero passatempo in cui alcuni lavoratori trascorrono in prima mattinata una buona mezzora o più davanti alla macchinetta del caffè senza neanche aver ancora iniziato a lavorare al videoterminale oppure durante la giornata.
Oppure c'è il popolo di quelli che mangia davanti alla scrivania e poi si va a fare un'ora di pausa pranzo non considerando che ogni giorno quella mezzora davanti al PC non dovrebbe essere retribuita e che alla fine sul bilancio dell'azienda quella mezzora che sembra così poca in realtà equivale a oltre il 7% dello stipendio rubato e motivo per cui il datore di lavoro potrebbe addurre una giusta causa di licenziamento qualora questo sia un comportamento ripetuto nel tempo.
L'onere della prova
Altro discorso invece riguarda l'onere della prova perché se in linea teorica le cause di licenziamento sono tantissime (almeno quante sono le condotte pietose che alcuni lavoratori hanno sul posto di lavoro) la difficoltà è nel dimostrare che sia accaduto l'iilecito che deve anche rispettare il principio di immediatezza della causa del licenziamento.
Quindi se da una parte esiste un limite inferiore per il datore di lavoro che in caso di pausa caffè più lunga non può prendere e licenziare i dipendenti e un limite superiore che consiste nel non permettere e consetire questa pratica per troppo tempo altrimenti può essere percepito come un comportamento o prassi consolidata in azienda a cui non si contrappongono sanzioni.
Tuttavia possono esistere tipologie di lavoro che richiedono una condotta più rigida per via del ruolo e delle responsabilità che richiedono. Mi viene quindi in mente l'infermiere di un ospedale perché tutela un interesse pubblico e particolare come la salute del cittadino ma anche il cassiere di una banca o di un supermercato. A tal fine ho letto la Sentenza della corte di Cassazione n.7819 del 2013 in cui troverete interessanti spunti.
Di tutt'altro avviso invece rappresenta la causa di licenziamento derivante dall'allontanamento del posto del lavoro senza passare il cartellino o il badge, in quanto in quel caso la lesione del rapporto di fiducia è più grave non tanto per l'interesse patrimoniale del datore di lavoro ma per la condotta che, in questa singola fattispecie, se ripetuta, da la possibilità al datore di lavoro di interrompere il rapporto di lavoro per illecito e che dovrà essere da quest'ultimo accertato con delle prove come per esempio le riprese video (per le quali il datore di lavoro dovrà affiggere i soliti cartelli per segnale ai dipendenti che sono ripresi).
Ovviamente questa non è una provocazione ma veramente un modo per aiutare anche i datori di lavoro che si trovano con delle persone che, possono anche essere demotivate, ma non si rendono conto della fortuna di avere un lavoro in un momento di congiuntura economica negativa come questo, e che se ne continuano ad approfittare, a mio parere, rubando il posto di lavoro a molti di quei giovani (se non erro sono oltre il 25% della popolazione, ossia uno su quattro) che quel lavoro sarebbero desideroso di intraprendere al più presto.
Potete leggere anche i maggiori sette casi di licenziamento in cui sono riepilogati i principali casidi licenziamento
Impugnazione del licenziamento
E visto che ci siamo vi segnalo anche la guida all'impugnazione del lincenziamento così non abbiamo l'articolo no ha leso la par condicio tra datore di lavoro e lavoratore :-)
Indennità di disoccupazione anche nel caso di dimissioni involontarie: la nuova NASPI
Vi ricordo che potrete accedere anche alla nuova NASPI non solo in ipotesi di licenziamento ma anche nei casi di dmissioni involontarie o risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro.
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