Giustizia sempre più zoppa...

Creato il 23 novembre 2014 da Ritacoltellese
Da: Mediaset - TGCOM24

Fratellini Gravina, risarcito il padre
Accuse ingiuste, avrà 65mila euro

Gravina, Filippo Pappalardi fu accusato dell'omicidio dei due bambini, ma la loro fu una morte accidentale

Lo sguardo amaro di Filippo Pappalardi arrestato ingiustamente

Non vide per l'ultima volta i corpi dei suoi figli, morti in una cisterna nel giugno 2006 e ritrovati 20 mesi dopo. Partecipò ai loro funerali, il 9 aprile 2008, dopo essere stato in carcere e ai domiciliari con l'accusa di averli sequestrati e poi uccisi. Dopo essere stato scagionato, e a più di otto anni da quella tragedia, Filippo Pappalardi, padre dei fratellini di Gravina Ciccio e Tore, sarà risarcito con circa 65mila euro. Accogliendo la richiesta del difensore di Pappalardi, l'avvocato Angela Aliani, la seconda sezione penale della Corte d'Appello ha riconosciuto all'uomo un'indennità pari a circa 20.500 euro per la "privazione della libertà personale" (235 euro per 75 giorni in carcere e 117 euro per 25 giorni agli arresti domiciliari), oltre a 45mila euro complessivi per i "gravissimi danni morali" dovuti "al clamore mediatico della vicenda", per i danni "personali per non aver potuto vedere almeno per un'ultima volta i corpi dei propri figli", per i danni sul piano della salute, "avendo sofferto di depressione", ed economici, "essendo stato sospeso dal posto di lavoro". 
Per la Corte d'Appello "grande è stato il danno morale patito" soprattutto per la "sofferenza psichica indotta dal sacrificio della libertà personale" e aggravata dall'accusa "infamante" di aver ucciso i propri figli.
L'uomo fu arrestato il 27 novembre 2007 per i reati di sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere. E' rimasto in carcere fino all'11 marzo 2008 quando, dopo il ritrovamento dei figli, il gip gli concesse i domiciliari derubricando le accuse in abbandono di minore seguito da morte. E' libero dal 4 aprile 2008, dopo che le autopsie sui corpi dei due bambini rivelarono che la morte fu conseguenza di una caduta accidentale. Anche la Corte di Cassazione, nel giugno successivo, annullò l'arresto di Pappalardi per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Dopo alcuni mesi, tramite l'avvocato Angela Aliani, l'uomo ha chiesto un risarcimento da 516mila euro per ingiusta detenzione a cui, nell'udienza del 10 giugno, l'avvocatura dello Stato si è opposta ritenendo che al momento dell'arresto la Procura avesse fondati sospetti per ritenere Pappalardi responsabile della morte dei due bambini.
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Da: Corriere della Sera.it 

di Luigi Ferrarella

Sfruttava le minorenni, risarcimento e sconto per la cella sovraffollata

Prima applicazione del decreto legge di giugno. Ad un carcerato albanese condannato a 6 anni, liquidati 4.808 euro: era stato detenuto 701 giorni in meno di 3 metri

MILANO Risarcimento di 4.808 euro per 601 giorni di detenzione in condizioni inumane di sovraffollamento carcerario, e 10 giorni di detrazione della pena sui residui 100 giorni che ancora gli restavano da scontare: è la prima applicazione a Padova del «rimedio compensativo» introdotto dal decreto legge 92 del 26 giugno 2014 per placare Strasburgo ed evitare una raffica di condanne dell’Italia da parte della Corte europea dei Diritti dell’uomo, che con le sentenze Sulejmanovic il 16 luglio 2009 e Torregiani l’8 gennaio 2013 aveva indicato in 3 metri quadrati per detenuto lo spazio minimo in cella sotto il quale la detenzione diventa automaticamente «trattamento disumano e degradante», cioè tortura. +++++++++++++
Ma avveniva anche prima del Decreto Legge del 2014

Da: La Repubblica.it di Chiara Spagnolo, 12 settembre 2011

Celle affollate, detenuto a Lecce
risarcito per danno esistenziale

Il carcere è sovraffollato e il Tribunale di Sorveglianza condanna l'amministrazione penitenziaria a risarcire il danno esistenziale provocato a un detenuto straniero. ....... Nell'ordinanza con cui viene accolto il ricorso si precisa che nel penitenziario salentino "si sono verificate lesioni della dignità umana, intesa come adeguatezza del regime penitenziario, soprattutto in ragione dell'insufficiente spazio minimo fruibile nella cella di detenzione", e si dispone, in favore del recluso, un risarcimento di natura economica dei danni non patrimoniali a carico dell'amministrazione penitenziaria per 220 euro. La cifra in sé è risibile ma il precedente importantissimo. Per il detenuto che ha presentato l'esposto e per gli altri che lo hanno seguito a ruota, almeno una quarantina, tutti ristretti nel carcere di Lecce, dove si guarda con preoccupazione all'effetto domino che la decisione del Tribunale di sorveglianza potrebbe causare. 

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Un padre carcerato ingiustamente, risarcito con una cifra ridicola se commisurata al danno morale e materiale patito. Per contro assistiamo al risarcimento di chi delinque e in Italia ci sta solo per delinquere. Le celle sono sovraffollate anche per l'enorme numero di delinquenti, cresciuto anche grazie alle presenze straniere. Lo sfortunato padre dei due sventati e ancor più sfortunati bambini di Gravina di Puglia ha subito dallo Stato, nell'angoscia della sparizione dei suoi figli, una tortura gravissima, invece di essere aiutato  a ritrovarli. 
L'errore della sua compagna di contravvenire a quanto da lui stabilito per i due ragazzini, di non uscire a giocare per strada ma di stare in casa, ha comportato che i due storditamente andassero a cacciarsi nel guaio che li ha portati alla morte. E nessuno ha pensato di andarli a cercare lì finché non ci è caduto un altro stordito bambino, più fortunato, salvato dai compagni di giochi che avevano assistito alla caduta. Così questo padre incolpevole ha subito angoscia, solitudine, sospetti ingiusti, fino al carcere. Lo Stato non solo non è stato in grado di trovare i suoi bambini, ai quali la sua compagna aveva concesso su loro richiesta di uscire a giocare, ma lo ha perseguito e perseguitato sbattendolo in carcere e facendogli perdere il lavoro. I danni esistenziali sulla sua psiche oltre quelli economici sono stati largamente sottovalutati e la motivazione addotta che ... "al momento dell'arresto la Procura avesse fondati sospetti per ritenere Pappalardi responsabile della morte dei due bambini" la trovo inaccettabile. Su cosa mai si fondavano codesti sospetti? Sulla testimonianza di un compagno di giochi di strada di Ciccio e Tore che una volta aveva visto il padre riprenderli e sgridarli perché stavano giocando con lui presso una fontana, schizzandosi e bagnandosi tutti. Il padre aveva fatto il padre e dopo averli sgridati se li era portati via. Ebbene il ragazzino aveva fatto risalire l'episodio alla sera in cui poi i due sfortunati bambini erano spariti.  Così non era. L'altra base di sospetti sul povero Filippo era fondata sulle accuse della ex-moglie, persona inaffidabile per il Giudice del Tribunale dei Minori che aveva ritenuto di affidare i due bambini al padre e non alla madre. Insomma, come al solito, la magistratura decide "come gli pare" e stavolta, come tante altre volte, "gli è parso proprio male"!!! A fronte di un fallimento dello Stato, che non ha saputo far altro che perseguitare un padre innocente invece di ritrovargli i figli e che lo risarcisce con una cifra con la quale il povero Filippo potrà al massimo pagare l'avvocato che ha dovuto mettere  per difendersi e per tentare il risarcimento dei dannileggiamo che le nostre tasse debbono andare a risarcire stranieri venuti in Italia per delinquere perché le celle sono troppo affollate... Non può l'Italia stabilire accordi con Paesi come la Romania, europeo, l'Albania idem, da cui provengono tanti occupanti le nostre carceri, per far scontare loro la pena nei Paesi d'origine? Così gli Italiani non rischiano di pagare pure perché stanno scomodi! Se le regole dell'UE stabiliscono un tot di metri quadri per galeotto, saranno i loro Paesi a pensarci ed eventualmente a pagare le penali se lo spazio non sarà sufficiente! Mi aspetto che chi ci governa provveda in tal senso, perché non se ne può più!

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