Giustizia sociale non deve essere invidia sociale
Creato il 03 febbraio 2015 da Ritacoltellese
Nella trasmissione di RAI1 "L'Arena" condotta dal bravo Giletti, ieri si sono occupati di un tema trattato molte volte anche su questo piccolo blog: la Giustizia sociale in questa nostra Italia in cui ci si riempie la bocca della parola "DEMOCRAZIA" ma si tengono in piedi Leggi che assegnano ingiusti privilegi ad alcune categorie di cittadini mentre ad altre si applicano Leggi diverse.
Già questo dimostra in modo lampante che NON SIAMO IN UNA DEMOCRAZIA.
La pressione dell'opinione pubblica, sempre più cosciente dei propri diritti, ha fatto sì che si cominciasse ad apportare qualche correttivo, ad esempio mettere un tetto agli stipendi stratosferici ed immotivati dei Manager Pubblici.
Immotivati anche perché spesso hanno lasciato voragini nei bilanci e creato danno all'Istituzione per la quale avevano lavorato.
Ma l'argomento più caldo che crea problemi di fiducia nella classe politica, esclusa la corruzione, sono quei privilegi attinenti il cumulo delle pensioni e dei vitalizi.
Ne ho parlato altre volte: il cittadino italiano non può cumulare due pensioni. Una gli viene decurtata. Posso testimoniarlo come figlia di invalido di guerra e pensionato ministeriale: a mio padre decurtavano la seconda pensione riducendola a molto poco.
A mia madre, vedova, hanno decurtato ulteriormente entrambe.
Nessuno ha mai parlato di "diritti acquisiti" dunque intoccabili. Eppure mio padre ha avuto la salute rovinata per tutta la vita per ferita subita e malattia contratta in guerra. Ma siccome, pur malandato, ha potuto lavorare, l'altro diritto gli è stato decurtato. Eppure si trattava di somme irrisorie rispetto a quello che siamo costretti a sentire dei politici, soprattutto, che, con Leggi ben diverse e "diritti acquisiti intoccabili", cumulano pensioni e vitalizi senza alcuna decurtazione e, soprattutto, senza la commisurata contribuzione.
Dicono che non è colpa loro, che è la Legge! Il "diritto acquisito"!
Gli italiani trovano tutto questo INTOLLERABILE e sentono una distanza siderale da questi cittadini di serie A che usufruiscono di Leggi fatte solo per loro.
Non basta più la catarsi di trasmissioni come "L'Arena" che trascina tutto questo in un dibattito: la misura è colma e bisogna mettere mano alla materia sul piano legislativo: come ha illustrato la pepata Meloni in trasnissione.
Bisogna farlo assolutamente per ripristinare un equilibrio legislativo ed eliminare le differenze fra i cittadini.
Se un giudice di Corte Costituzionale prende molto, va bene, ma se cumula con altro, pensioni o vitalizi, non va più bene. Si lasci la possibilità dell'opzione: si scelga la pensione che vuole, ma può avere diritto solo ad una seconda entrata decurtata.
Questo è necessario altrimenti, a causa dell'Ingiustizia Sociale creata dalla disparità di trattamento, si crea un diffuso cinismo, oltre alla sfiducia, che mette nel calderone tutto, anche quello che può ritenersi il giusto compenso per cariche di grande responsabilità.
Si verifica, cioè, una vera e propria Invidia Sociale.
Questo non fa bene al Paese, che deve avere fiducia nelle Istituzioni.
Da: Libero.it (nota del blogger R. Coltellese: "colpisce che citi il Fatto Quotidiano")
I conti in tasca - Il curriculum del neo-presidente è lungo e prestigioso. Nonostante ciò, Mattarella ama conservare abitudini e tenore di vita umili, cominciare dal trilocale di 50 metri a due passi dal Quirinale. Niente sfarzi nemmeno al volante, con la sua ormai proverbiale Panda grigia. Eppure qualche soldo in tasca il Capo dello Stato se lo ritrova. A giudicare dai calcoli del Fatto quotidiano, per esempio, i 25 anni in Parlamento (dal 1983 all'aprile 2008) gli hanno fruttato una "liquidazione" da 234mila euro, con vitalizio da 9.363 euro al mese percepito dal 2008 all'ottobre 2011, quando Mattarella è stato eletto alla Corte Costituzionale: in tutto, 400mila euro. In più ci sono i compensi da membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, il Csm del Tar, carica presieduta dall'aprile 2009 all'ottobre 2011: 65mila euro l'anno più benefit. Dal 2011, infine, Mattarella come detto è stato giudice costituzionale. Il suo stipendio si calcola in base al compenso del primo giudice della Cassazione aumentato del 50%, più una "indennità giornaliera di presenza pari a un trentesimo della retribuzione mensile spettante ai giudici ordinari". Fino allo scorso giugno erano circa 470mila euro all'anno. Poi è scattato il tetto di 240mila euro per i giudici che ha di fatto abbassato lo stipendio anche ai membri della Consulta a circa 400mila euro. In tutto, secondo il Fatto, Mattarella guadagnerebbe all'anno circa un milione e mezzo di euro, cui si deve aggiungere la pensione da professore universitario (assistente e poi docente di diritto parlamentare a Palermo dal 1965 al 1983): circa 80mila euro l'anno. Calcolo complessivo, 2,8 milioni di euro dal 2008 ad oggi.
Di fronte alle difficoltà dei cittadini e all'aumento della pressione fiscale, non si può più tollerare la disparità di trattamento.
Giusti emolumenti, MA NON CUMULO.
Bisogna mettere mano ad una Legge: perché quella della Meloni non è stata votata?
Legenda da questo blog:
giovedì 5 aprile 2012
Da: Il Giornale.it
Compensi onorevoli Nessuno sa tagliarli
Dovevano studiare il taglio delle retribuzioni ai deputati italiani, per ridurle ai livelli dell’Europa. Mesi di "intenso lavoro" poi il responso: "Impossibile". Ma non si poteva fare come per le pensioni?
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martedì 17 aprile 2012
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domenica 10 giugno 2012
domenica 15 luglio 2012
Oggi 1° maggio sappiamo che tanti laureati bravi non hanno lavoro, anche se specializzati, anche se hanno conseguito dottorati e master di I e II livello.
Pensioni gratis agli stranieri: è boom
di redazionale - 29/05/2008
Fonte: L'Espresso
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