Giustizia sportiva: il diritto al Diritto.

Creato il 10 agosto 2012 da Basil7

di Beniamino Franceschini

da FANPAGE, 10 agosto 2012

I recenti processi per il calcioscommesse rientrano nell’ambito della giustizia sportiva. Eppure, mancano aspetti fondamentali del diritto, senza i quali non potrà mai essere raggiunta un’equa e certa sentenza di condanna o assoluzione.

Chi mi conosce sa che, da interista, non ho simpatie per la Juventus. Altrettanto, però, ai tempi del calcioscommesse “Moggi style” non ho sbandierato superiorità morali e giudiziarie, non ho linciato nessuno (certo, però mi sono arrabbiato), addirittura non ho apprezzato l’attribuzione all’Inter della vittoria del campionato 2005-2006. Ripeto che, assolutamente, con la Juventus non ho nulla da spartire.

Oggi, però, vengo a sapere che, nel procedimento di giustizia (giustizia?) sportiva, da un lato la difesa non può controinterrogare i testimoni, dall’altro l’onere della prova d’innocenza spetta all’imputato. Innanzitutto, chiedo a qualche esperto giurista se questo sia vero. Se ciò corrispondesse alla realtà, con un sistema del genere non si potrà mai giungere alla giustizia. Anzi, mi chiedo come si possano accettare sentenze emesse da tribunali che, in pochi giorni e con tecniche oscurantistiche, dovrebbero appurare fatti che richiederebbero analisi e tempo opportuni.

La necessità inderogabile è allineare i procedimenti giudiziari sportivi alle basi del diritto, evitando che il giudizio sugli imputati sia ridotto alla mercé del tifo da stadio. Conte non è colpevole o innocente perché è un tesserato della Juventus: è colpevole o innocente in quanto egli stesso è colpevole o innocente. Quando si decide della vita e della dignità delle persone, i fondamenti del diritto devono essere inviolabili: addossando all’imputato l’onere della prova d’innocenza – circostanza che, seppur non contemplata dall’ordinamento, in Italia succede, di fatto, quotidianamente – e limitando il diritto della difesa a interrogare i testimoni, scompare la giustizia. Se questo processo è definito sportivo e riguarda uomini di sport, non significa che la vicenda attenga solo allo sport: è una questione di diritti e giustizia, princìpi che prescindono dai recinti contingenti. Solo con un processo equo e giusto si potranno emettere sentenze di condanna o assoluzione.

Beniamino Franceschini