GLBT27 – Matthew Bourne’s Swan Lake 3D in anteprima europea

Premessa del blogger.
Non sono un appassionato nè tantomeno un esperto di balletto (si, anche se ho diretto Parole in viaggio da camera) e quindi non aspettatevi considerazioni tecniche su Matthew Bourne’s Swan Lake 3D (che del resto è il balletto moderno più rappresentato e quindi non è che ci sia molto da criticare). Leggerete però le mie emozioni e le mie sensazioni.

Premessa di Matthew Bourne in sala.
Il coreografo ci tiene a smentire la leggenda che il suo Lago dei cigni sia interpretato da soli uomini. Gli uomini fanno gli uomini, le donne le donne, la particolarità è che i cigni (tradizionalmente interpretati da donne) sono qui invece uomini.

Lo spettacolo sullo schermo è emozionante, coinvolgente.
Le scenografie imponenti eppure minimali si fondono con le coreografie di Bourne per uno spettacolo splendido, elegante ed anche divertente ed autorionico.

E nella loro semplicità sono straordinari anche i costumi dei cigni che vedete qui sopra in foto, come pure gli altri però più classicamente moderni.

Detto delle emozioni mostrate sullo schermo e della cura dei dettagli che la regia di Ross MacGibbon permette di evidenziare più che in una normale rappresentazione teatrale, rimane da dire che l’accoglienza torinese è stata entusiasta, una folla enorme all’ingresso e moltissimi applausi alla fine.

Ed ora veniamo alle noti dolenti, che riguardano tutte il 3D.
Un 3D piatto, scuro come solo sanno essere i 3D venuti male, addirittura col problema di perdere il fuoco quando i movimenti dei protagonisti (soprattutto in primo piano) diventano un po’ più veloci.
Insomma un 3D assolutamente da dimenticare e che se possibile toglie qualcosa invece di aggiungere qualità.
C’è però da dire che ha una funziona promozionale non indifferente, diciamo un richiamo maggiore che se il film fosse in due sole dimensioni.
Bisognerebbe però trovare una via di mezzo.