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GLBT27 – Mosquita y Mari, l’amore lesbico ai tempi del liceo

Creato il 21 aprile 2012 da Soloparolesparse

Si comincia con Aurora Guerrero di bianco vestita in sala che racconta come il suo Mosquita y Mari sia stato realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding che ha raccolto 80 mila dollari in 30 giorni grazie alla comunità latina di Los Angeles, cui il film è dedicato e di cui il film parla.

La notizia mi sembra più che buona e conferma che si possono fare oggi buoni lavori partendo molto dal basso e con pochi mezzi (del resto lo stesso Roger Corman qualche giorno fa nella sala adiacente invitata gli aspiranti registi a sfruttare il web per produrre e distribuire a bassi costi).

GLBT27 – Mosquita y Mari, l’amore lesbico ai tempi del liceo

Yolanda, detta Mosquita, è studentessa quindicenne modello. I genitori sono arrivati dal Messico e le hanno inculcato la necessità di studiare come base primaria per un futuro degno.
Quando in classe arriva Mari, splendida e con una situazione difficile alle spalle (ma con una storia di immigrazione identica alla sua), Yole sente il bisogno di aiutarla nello studio e a suo modo proteggerla dall’infida esclusione delle altre ragazze della classe.

L’amicizia tra le due ragazzine sembra però essere più deleteria per la carriera scolastica di Yole che positiva per quella di Mari, che pure si impegna non poco.
Quando però le due ragazze capiscono che il loro rapporto è più profondo di una semplice amicizia…

La Guerrero traccia un film estremamente pacato e delicato, spesso dolce, pur ambientandolo in una periferia di Los Angeles certo non facile, praticamente una succursale messicana in terra USA.
La frase del padre di Mosquita è esemplificativa: “Guardati intorno, non c’è bisogno di tornare in Messico per trovare la povertà e la miseria“.

Splendido il rapporto tra le due ragazzine, il modo di raccontarlo, il modo in cui cresce quest’amicizia disinteressata, tanto da non avere più spazio ed essere costretta inevitabilmente a trasformarsi in amore.

Anche qui, come in Trigger, la storia d’amore lesbica tre le due protagoniste è solo tracciata, mai rivelata pienamente, seppure evidente almeno nel finale anche agli occhi dei due personaggi.

E a proposito sono bravissime Fenessa Pineda e Venecia  Troncoso, giovani e capaci di esprimere al meglio i caratteri e le emozioni dei loro personaggi.

Chiudo segnalandovi un oggetto, un walkman che la Guerrero infila nella storia trasformandolo in un simbolo, in un filo che unisce le due ragazze e risolve più di un problema.


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