Minacciato di estinzione negli anni ’50, sull’île Saint Nicolas, uno dei sette isolotti, è stata creata una riserva naturale per proteggerlo. Tanto per capire quanto da quelle parti hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente. La laguna protetta dall’oceano è la base ideale per imparare a navigare. E mai come in questo caso, Nomen omen un nome un destino, la credenza dei Romani che nel nome della persona fosse indicato il suo destino è azzeccata.
L’Arcipelago dei Glénan
Così Glénan ha dato il nome a Les Glénans, la scuola di vela fondata nel 1947 nata da un idea semplice: permettere di ritrovarsi e di costruire insieme un solido legame sociale intorno ad una attività: la vela. “Scuola di vela, scuola di mare, scuola di vita” con questi valori si è affermata come la più grande scuola di vela d'Europa. Valori che ritroviamo nelle mille e più pagine del libro Glénans Corso di navigazione, nato nel 1961 e oggi giunto alla sua settima edizione. Il volume è uno dei pilastri della Biblioteca del Mare creata da Ugo Mursia il fondatore della omonima casa editrice.Marco Tibiletti, “marinaio” con alle spalle più di trentamila ore di navigazione, conosciuto nell’ambiente per avere scritto lui stesso dei manuali, ha frequentato la scuola e ha collaborato alla precedente edizione, quella con la copertina gialla, seguendo la parte della didattica, e degli indirizzi utili italiani. Per questa edizione invece ne ha curato la gestione completa. “L’aspetto importante, sostanziale di ogni edizione è l’italianizzazione, precisa Tibiletti, infatti il grosso del lavoro è proprio il controllo delle traduzioni e della parte italiana dove si propongono indirizzi utili, aspetti normativi e legislativi, facendo attenzione a non stravolgere il manuale che ha un suo formato e un preciso numero di pagine. Pur rimanendo nelle necessità dell’impianto, continua Marco, ho aggiunto o sostituito, quando si rendeva necessario, le cose indispensabili che riguardavano la parte italiana.” Quanto è importante questo manuale per chi va per mare, chiedo a Marco. “Io parto da questo presupposto: uno dei complimenti più bello che si può fare a un uomo di mare che naviga è definirlo prima di tutto un buon marinaio indipendentemente dal mezzo che usa.
Il Corso affronta ogni modo di praticare la vela (derive, catamarani, uscite giornaliere, crociere costiere o d’altura, navigazione da diporto o regate…) È stato concepito per essere letto e riletto, ma anche sfogliato e consultato. Grazie a un impianto semplice e chiaro e a un indice dettagliato, si trovano tutte le informazioni che interessano e di cui si ha bisogno: definizioni di termini marinareschi, spiegazioni di una manovra, iniziazione alla meteorologia, al GPS, alla navigazione astronomica, e così via, nulla è tralasciato. Continuazione logica delle edizioni che l’hanno preceduto è costituito da quattro parti:
Governo, manovra; far funzionare la barca a vela al meglio delle sue possibilità;
Meteo, oceanografia, navigazione: conoscere l'ambiente
della barca (il cielo, il mare) per farla avanzare in tutta sicurezza;
Vita a bordo e manutenzione della barca: occuparsi dell’equipaggio; controllare e tenere in buono stato la barca; curarne la manutenzione;
Sicurezza: imparare a evitare le situazioni pericolose e, quando si presentano, saperle affrontare.
Marco Tibiletti, a ds, a bordo dell’Oloferne
Marco Tibiletti, curatore della settima edizione dei Glénans, è presidente di La Nave di Carta un’Associazione nata per diffondere la cultura del mare e della navigazione a vela come mezzo educativo per i giovani, per la prevenzione e il recupero del disagio sociale, fisico e psichico. Ha sede a La Spezia dove sono ormeggiate le due imbarcazioni usate per le crociere, la goletta d’epoca Oloferne varata nel 1944 e il ketch Mariangela. Tibiletti è anche vice Presidente dell’Unione Italiana Vela Solidale che fa la sua comparsa nel mondo della marineria italiana alla metà degli anni novanta quando in molte regioni si moltiplicano esperienze di navigazione con equipaggi di disabili o ragazzi in difficoltà. Esperienza dopo esperienza comincia a farsi strada l’idea che vela e solidarietà possano incontrarsi e generare qualcosa di nuovo che recuperi e reinventi i valori più profondi della marineria: condivisione, senso di appartenenza, solidarietà e spirito di avventura. I primi velisti solidali hanno precedenti illustri: la storica scuola di vela Les Glénans nata nel 1947 per aiutare un gruppo di giovani a superare i traumi della guerra con una esperienza di navigazione.