Se state leggendo quest’articolo le cose son due, o ci siete entrati per sbaglio – in questo caso già che ci siete finite di leggerlo – oppure, incuriositi dal titolo, volete vedere se effettivamente rientrate tra coloro che, a tutti gli effetti, possono considerarsi dei drogati di Android. Già, perché per potersi definire degli Android addicted non è sufficiente avere un qualche tipo di cellulare Android ed una vaga conoscenza su cosa sta accadendo nel panorama dell’OS di Google, bisogna avere dei sintomi ben precisi:
Acquistate ogni dispositivo Nexus che viene presentato
Normalmente un Android addict è ossessionato dagli aggiornamenti ufficiali che Google rilascia, non ne può fare a meno, ogni giorno passato ad attendere la ricezione della notifica dell’ aggiornamento OTA finisce inesorabilmente col trasformarsi in una logorante tortura psicologica che sfocia con la pubblicazione, in decine e decine di forum, della classica domanda “Quando riceverò l’aggiornamento? È vero che terminando il processo Google Service Framework è possibile forzare la ricezione dell’aggiornamento OTA?”.
Ovviamente un drogato di Android che si rispetti non può certo stare a perdere tutte queste notti di sonno e, dato che al rilascio di un’importante major release corrisponde la presentazione di un nuovo device Nexus, quale scusa migliore per potersene accaparrare uno e mettere anticipatamente le mani sull’ultima versione disponibile dell’OS? Ovviamente ci sono altri modi – che per giunta non comportano nessun tipo di spesa – per poter installare sul proprio device l’ultima versione dell’OS, ma questo ad un vero Android addict non importa.
Pensate che le applicazioni che richiamano iOS siano il male assoluto
Di applicazioni nel Play Store ce ne sono un googolplex, ci sono quelle che seguono le linee grafiche dettate dal Materia Design di Google, ci sono quelle che adottano un proprio stile grafico e poi c’è il male: tutte quelle applicazioni che, per pigrizia degli sviluppatori – che creano un’app per iOS e poi la riportano tale e quale sul Play Store – o per precisa volontà d’emulazione, adottano uno stile vergognosamente ispirato ad iOS. Inutile dire che certe applicazioni per un Android addict duro e puro siano da evitare come la peste, anche se ciò comporta l’esclusione a priori di qualche applicazione funzionale e degna di nota.
Criticate le applicazioni che i vostri amici hanno installato
“Perché usi quell’applicazione? Hai mai provato ad usare questa? È molto, molto, molto meglio!”. Per caso vi ritrovate con una frase del genere? Non avevamo dubbi. Un Android addict che si rispetti butta sempre un occhio agli smartphone degli amici ed è sempre pronto a dispensare consigli su quale applicazione sia meglio utilizzare per rendere più efficiente l’uso del telefono. Altra frase che potrebbe suonarvi familiare è “Hai trovato qualche applicazioncina carina da scaricare?”. Già perché tra Android addict ci si capisce e ci si aiuta a vicenda per trovare applicazioni sempre nuove.
Ogni volta che “Ok Google” batte Siri v’illuminate d’immenso
Parliamone. Cosa possiamo fare con Siri? Tutt’al più possiamo provare a chiedergli di raccontarci una barzelletta, stop. Niente infatti da più soddisfazione di vedere come l’assistente di Apple venga brutalmente surclassato dalla potenza degli smartphone Android. Per non parlare della soddisfazione che proviamo quando sbandieriamo ai 4 venti tale superiorità. Che bella sensazione!
Nonostante tutto continuate a difendere Google+
Perché gli Android addict non si limitano a compiacersi e a farsi vanto del proprio smartphone, i veri drogati di Android tendono ad adottare e a difendere TUTTI i prodotti di Google, che si tratti di Chrome, Gmail, Google Drive o Google+. E non importa se la stragrande maggioranza delle persone usa Facebook o Twitter, per noi – cioè quelli che pensano a come sarebbe bello il mondo se tutti usassero il social network di mamma Google – Google+ rimarrà sempre una decina di passi avanti alla concorrenza.
La lista dei dispositivi connessi al Google Play fuori controllo
Ogni nuovo dispositivo Android che attivate e che che fate accedere al Google Play Store viene registrato e permette a Google di creare un’elenco – una sorta di time capsule visualizzabile all’interno delle impostazioni della versione web del Google Play – all’interno del quale è possibile trovare tutti i dispositivi Android che avete utilizzato. Se siete gli Android addict che affermate d’essere tale lista non potrà che contenere un rilevantissimo numero di dispositivi.
Modificate in continuazione gli icon pack, il launcher la tastiera ecc.
Ovviamente non riuscite a rimanere con le mani in mano, sentite il bisogno ossessivo-compulsivo di modificare ogni tot giorni le impostazioni del vostro launcher, l’aspetto delle icone a tutte quelle piccole cosette che i comuni mortali non stanno neppure a controllare. Quante volte vi siete rattristati nel vedere un super top di gamma con il launcher stock e tutte le icone sparse a caso all’interno della home screen? Gli Android addict si distinguono anche per questo.
Il momento più bello dell’anno è il Google I/O
Mobile World Congress, IFA di Berino e presentazioni varie ed eventuali, certo, tutti eventi interessanti e degni di nota ma, mi spiace, nulla batte il Google I/O, nemmeno il Natale o il proprio compleanno. Volete mettere con la curiosità di vedere cosa verrà presentato e quali cambiamenti epocali attendono Android?
Non solo nello smartphone, Android ce l’avete anche nello smartwatch nella TV e nel tablet
Avere uno smartphone Android è fantastico, ma non trovate che avere Android anche nello smartwatch nel tablet e nella TV possa essere anche più soddisfacente? Se anche voi la pensate così sappiate che è stata formulata una regola generale per stabilire il livello fissazione raggiunto: il numero di device acquistati basati su Android è direttamente proporzionale al livello di ossessione che avete raggiunto. Da 1 a 10 voi come siete messi? Io risulto già fuori scala.
A casa avete o un pupazzetto o un poster di Android
Gli Android addict non sono tali se a casa non hanno almeno un gadget del robottino verde: pupazzi, poster, tazze, cappellini, magliette, bracciali. Va tutto bene, l’importante è avere almeno uno, anche piccolo. Inutile sottolineare che, come nel caso precedente, più gadget avete e più sete infognati. Maledizione, sono finito un’altra volta fuori scala.
Avete abilitato le opzioni sviluppatore senza essere sviluppatori
Ricordate quando Google ha inserito la possibilità di modificare la runtime da Dalvik ad ART? Alzi la mano chi non ha esitato neppure un istante a recarsi nelle opzioni sviluppatore per poterla modificare. Che poi non c’era una vera e propria necessità di modificarla, era solo il gusto di poter testare in anteprima qualcosa che Google avrebbe poi implementato nelle versioni successive di Android. Ovviamente ci sono molti validi motivi per abilitare quelle opzioni, tuttavia, solo i veri Android addict percepiscono il fascino di utilizzarle per poter cambiare la runtime.