L'argomento più interessante di cui parlare riguarda due trasmissioni estive.
La prima è, naturalmente, STORIE MALEDETTE con la fantastica FRANCA LEOSINI. Impareggiabile nel suo lessico fintamente edulcorato, mitica nei suoi terrorizzati tentativi di non suscitare nel pluriassassino istinti omicidi, ma più di tutto oscenamente impacciata nel nascondere la sua attrazione morbosa e chiaramente sessuale per gli intervistati.
FRANCA è sempre una garanzia.
Ma passiamo ora alle dolenti note. Quest'estate, come la precedente, mi sono imbattuta in REAL CSI. Come sarà facile intuire, io sono una di quelle cui piace vedere le ricostruzioni di storie tragiche e violente. Il maestro in questo è naturalmente LUCARELLI
REAL CSI ripropone semplicemente delle ricostruzioni fatte da una trasmissione americana. E in questo, a parte la produzione americana e quel certo tono sensazionalistico che hanno gli statunitensi, non si distingue molto da BLU NOTTE. Il problema è che invece dei cartonati (serissimi) le immagini sono intervallati dagli interventi di questa tizia:
tale Adriana Fonzi Cruciani. Cerco su google qualche informazione su di lei, e scopro che lei spiega la sua inutile presenza nel programma con queste parole:
<<Senza essere una presenza fastidiosa, entro ed esco dal filmato per dare informazioni, sottolineare passi cruciali delle indagini e fornire spunti anche etici su cui riflettere>>
SPUNTI ETICI? SENZA ESSERE FASTIDIOSA? La costruzione della realtà è davvero soggettiva
Qui il CLUB si dedica all'analisi di famosi crimini che hanno sconvolto l'italica penisola. Si è cominciato con il grande classico (la Franzoni), si è passati ieri al delitto di Chiara Poggi. Chissà cosa ci riserverà il futuro
L'atmosfera che la scenografia si illude di creare è quella di un luogo lugubre, isomorfico al racconto che si sta per costruire, all'orrore che si cela dietro una mente omicida
In realtà appena la presentatrice apre bocca, tutto quello che si crea è la medesima atmosfera che si respirava ai tempi del liceo quando a essere chiamato alla cattedra era l'alunno ciuccio. Quello, per intendersi, che di fronte alla propria ignoranza non si rassegnava a fare scena muta e tornare a posto, no. In questo caso si tratta di quello che impavido si arrampicava a tutti i costi sugli specchi, balbettando sillabe, gesticolando in modo incongruo, facendo battutine assolutamente fuoriluogo rispetto alla gravità della situazione.
Ma la colpa non è sicuramente tutta sua. La colpa è anche di chi glieli scrive i testi. Infatti, la povera Adriana per tutta la sua permanenza nel CLUB DEL CRIMINE, tiene stretta a sè una cartellina stile Pippo Baudo sulla quale, evidentemente, sono scritte le preziose domande da porre ai suoi preziosi ospiti. Naturalmente il giro inizia sempre da Meluzzi, l'autore della mitica frase <<i gay sono diversamente abili>> . Le domande che Adriana è costretta a porre sono terribili:
- L'assassino si identifica con la sua vittima?
- L'assassino mentre compie il suo gesto, può avere un ripensamento?
- L'assassino è una persona gelida?
Gli altri ospiti, che potremmo definire "quelli lì" data la considerazione che ricevono all'interno della trasmissione rispetto al totem Meluzzi, prima ascoltano la dotta risposta dello psichiatra psicoterapeuta, quindi si appoggiano alla di lui risposta con frasi del tipo - Parafrasando quello che ha detto il dott. Meluzzi, direi che sono d'accordo con lui - oppure, e questo è il momento peggiore - Io non mi sono mai occupato di questo - e allora ti chiedi cosa cazzo ci facciano lì. Il ritmo, allora, si fa incalzante come era incalzante il ritmo di Italia-Nuova Zelanda, quelli lì sembrano anche predere per il culo la povera Adriana, che, naturalmente con la sua espressività pari a zero, ci mette del suo.
L'atmosfera, allora diventa un misto tra quell'imbarazzo che si crea quando si è costretti a restare stipati in 6 in un ascensore e si assume la tipica espressione di - speriamo che il mio piano arriva presto e che nessuno scoreggi - e quell'altro tipo di imbarazzo, quello che si crea nello scompartimento di un intercity, quando si è costretti a essere di fronte a 3 a 3, non si ha il tavolino su cui piazzare il pc come sugli eurostar e all'improvviso si è trascinati nella conversazione da uno che ha messo in mezzo un argomento ridicolo.
Chi è questa tizia, a parte una dalla sessualità ambigua? Su google, dopo una ricerca di circa 30 secondi, quindi assolutamente suscettibile di critiche e aggiornamenti, ho scoperto che è un quasi avvocato, che ha rinunciato alla professione dopo qualche anno di praticantato e si è data alla Tv.
Prendendo la strada più sicura:
<<Sempre stata berlusconiana>>