di Pedro Almodòvar (Spagna, 2013)
con Javier Camara, Raul Arevalo, Carlos Areces, Cecilia Roth, Hugo Silva, Lola Duenas, Antonio De La Torre, Jose Luis Torrijo, Miguel Silvestre, Laja Martì
VOTO: **/5
L'impressione che si ha vedendo Gli amanti passeggeri è di un film arrivato fuori tempo massimo, sospeso tra nostalgia e incredulità, dove è soprattutto la noia a farla da padrone. Almodòvar usa la tecnica del 'teatro da camera' per propinarci una specie di reality-show tutto ambientato dentro un aereo in avaria che sta cercando disperatamente un aeroporto dove atterrare. La metafora con la Spagna di oggi, colpita inesorabilmente dalla crisi economica, è facile e scontata: la Spagna è proprio come quell'aereo alla deriva, che gira su se stesso senza riuscire a trovare una pista d'emergenza, e dove la fascia più debole della popolazione è ormai anestetizzata e fuori dai giochi, esattamente come i passeggeri di seconda classe, addormentati con un sedativo e ignari del loro destino.
Così, tra steward che ballano I'm so excited, amplessi in toilette, un po' di sano sesso orale, con mescalina e tequila a fiumi per obnubilare la mente, il film riesce a stiracchiarsi per novanta faticosissimi minuti, nei quali non si fa altro che rimpiangere tutta la 'follia' eversiva e geniale dell'Almodovar prima maniera, della quale davvero non rimane più traccia. La trasgressione ha lasciato spazio alla trivialità, al pessimo gusto, a dialoghi volgari e imbarazzanti che riescono solo ad allontanare l'attenzione di chi guarda.
Un brutto passo indietro per la carriera di Almodòvar, incapace di svolgere un compitino facile facile e non riuscendo a farci ridere nemmeno una volta: perfino la sitcom televisiva Piloti, con Bertolino e Max Tortora, era più divertente di questa pellicola banalotta, scurrile e senza spina dorsale, nella quale si salvano solo gli attori che interpretano i passeggeri, bravi e poco conosciuti, molti dei quali veri afcionados del regista. Patetico invece il prologo iniziale con Banderas e la Cruz, malati di presenzialismo e quasi irritanti nella loro insignificanza.